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martedì 30 Aprile 2024,

«Da domani i 7 giorni più lunghi nella storia di Acc»

Attesa per il vertice al Mise. Il 5 ottobre scadono invece i termini per la presentazione delle offerte vincolanti da parte degli investitori che hanno partecipato alla gara iniziata lo scorso 14 giugno.

Domani, martedì 28 settembre, il vertice al Mise. Il 5 ottobre la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti da parte degli investitori che hanno partecipato alla gara iniziata lo scorso 14 giugno. Sono «i 7 giorni più lunghi nella storia di Acc», come li definisce la Fiom Cgil di Belluno, che aggiunge: «Domani il Ministero deve uscire definitivamente dalle nebbie omissive degli ultimi mesi e deve dire una volta per tutte se metterà a disposizione di Acc i finanziamenti previsti dal fondo per le grandi imprese in crisi, per quale importo e quando». Il sindacato «Non accetterà ambiguità, da oltre un anno il Mise deve trovare i fondi che la legge Prodi dispone per alimentare la gestione di una azienda in amministrazione straordinaria. Se ancora non ci è riuscito è solo colpa della sua inconsistenza nelle relazioni con la Commissione Europea e poi nell’adozione di uno strumento normativo efficace».

«Acc è in grado di presentare la domanda in poche ore, basta che il Mise dica quanti soldi intende concedere e su quali presupposti di rimborsabilità», continua la Fiom. «Con noi, siamo convinti, anche la Regione Veneto, che non intende più essere presa in giro, a cominciare dal suo governatore Luca Zaia per gli impegni presi con i lavoratori. Con l’assessore Donazzan presidia da mesi, con impegno, questa crisi. Non permetteremo che tutto finisca nella palude delle lotte intestine del Ministero. Acc senza supporti finanziari da oltre 21 mesi resta aperta anche se con la produzione limitata a pochi strategici clienti. Un vero miracolo industriale, che dobbiamo alla sua comunità professionale e sociale raccolte e unite nella resistenza intorno a un patrimonio tecnico unico al mondo».

Secondo la Fiom «Se Mel sarà salvata è grazie al fatto di essere riuscita, in mezzo alla crisi più nera, ad industrializzate un nuovo compressore in grado di mettere all’angolo tutta la concorrenza internazionale e di aver sempre fornito puntualmente i suoi clienti nel grande caos della logistica globale. Ed è una follia pensare, con le turbolenze geopolitiche in atto, che l’Eldom europeo continui a dipendere per il 90% da compressori prodotti in Cina; è interesse dell’intera Europa conservare il suo unico presidio del compressore, e cioè Acc. Ci auguriamo inoltre che quello di domani sia l’ultimo tavolo in videoconferenza, abbiamo bisogno di trattative vere, alla fine delle quali si sottoscrivono accordi veri, che impegnano le parti. Insomma: basta post su Facebook, agenzie di stampa o veline di ogni genere, servono atti di responsabilità».

Martedi della prossima settimana, il 5 ottobre, terminerà la gara e dovranno arrivare le offerte vincolanti di acquisto. «Se ci saranno si apra da subito il confronto sui piani industriali proposti, sui livelli occupazionali, sul supporto pubblico che eventualmente chiederanno», conclude la Fiom. «Abbiamo per questo bisogno di istituzioni compatte, determinate ed efficienti con chiari progetti di strategia industriale. Le grandi crisi non si risolvono con ipocrite deleghe ai mitici privati nel loro ruolo salvifico, ma mettendo in campo serie norme di accompagnamento al consolidamento e allo sviluppo dei comparti chiave per il futuro del paese come l’elettrodomestico. Se invece non ci saranno offerte, devono essere garantite ad Acc le finanze necessarie per arrivare al marzo 2022, termine previsto dalla legge per sostituire lo strumento della gara pubblica con quello della trattativa privata nella ricerca dell’investitore per Acc».

M.R.

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