Ultimati i lavori a Palazzo Campedel, la nuova struttura realizzata al posto dell’ex ospedale nel centro cittadino, il FabLab di Belluno ha trovato casa: nella mattinata di oggi, martedì 16 novembre, si è svolta la cerimonia di consegna delle chiavi dei locali realizzati da Filù e concessi per trent’anni al Comune di Belluno, che a sua volta le passerà al Centro Consorzi per l’organizzazione del FabLab.
Per il Comune erano presenti il sindaco Jacopo Massaro, l’assessore alla rigenerazione urbana Franco Frison, l’assessora Yuki d’Emilia e la consigliera delegata alla scuola Nadia Sala.
«Questo spazio è il frutto di un importantissimo intervento di recupero urbano, che consegna alla città e soprattutto ai più giovani un luogo di ritrovo, di crescita e di formazione», ha sottolineato Frison, che ha poi rimarcato come l’intervento su Palazzo Campedel rientrasse tra quelli finanziati dal primo bando della Rigenerazione Urbana.

d’Emilia ha rilevato l’importanza della partecipazione del Comune di Belluno al bando promosso dall’Anci «Fermenti in Comune» che promuoveva iniziative contro lo spopolamento e a favore dell’innovazione, bando vinto e che ha consentito di ricevere un contributo di 120 mila euro utile alla realizzazione del FabLab; Sala ha poi evidenziato l’importanza di avere in centro città uno spazio flessibile e modulato dove far crescere le passioni e gli interessi degli studenti.
Il sindaco ha invece messo in risalto il cammino che ha portato alla cerimonia di oggi: «È unendo tanti piccoli fili che si fanno le corde robuste», ha affermato, ricordando come nell’area il FabLab, la Luiss, il progetto InLab, il recupero di Palazzo Bembo, siano strettamente collegati in un progetto che ha prodotto effetti a cascata e che ha portato ad un polo economico-culturale in centro.

A illustrare cosa sarà il nuovo FabLab «Urban Lab – Contamination Lab Belluno Dolomiti» sono stati il direttore del Centro Consorzi, Michele Talo, e il coordinatore di FabLab Belluno, Michele Verdolini: «Sarà uno spazio aperto a tutte le fasce di popolazione, dagli studenti ai cittadini: ci sarà posto per la formazione per le aziende e per le scuole, per aule studio e per postazioni di co-working, mentre alla sera si potranno ospitare convegni e incontri; interessante sarà l’iniziativa della “human library”, la biblioteca umana, dove le persone potranno raccontare le proprie storie ed esperienze, così da mantenere viva la memoria e magari far crescere la curiosità verso realtà poco conosciute. Una piccola piazza coperta quindi, che consentirà di approfondire e sviluppare le passioni dei ragazzi e i loro talenti: è credendo in loro che possiamo contrastare lo spopolamento».
«Si tratta del penultimo passo prima della fine di un percorso lungo quasi 20 anni», ha evidenziato infine il presidente di Filù, Roberto Chemello. «Siamo partiti nel 2003 con la realizzazione del garage interrato, poi la ristrutturazione di Palazzo Caffi, e ora la realizzazione di Palazzo Campedel, una nuova struttura realizzata recuperando le cubature delle strutture interne dismesse dell’ex ospedale civile. L’ultimo step sarà la consegna al Comune di Belluno di tutta la piazza pedonale, che resterà ad uso pubblico. Siamo molto soddisfatti di quanto realizzato, sia dal punto di vista estetico che da quello urbanistico: crediamo che quest’area possa diventare il salotto buono della nostra città».
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