È stato illustrato e commentato nel pomeriggio di oggi, giovedì 18 novembre, in una conferenza stampa tenutasi a Mestre, nella sede di Veneto Lavoro, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte, l’accordo che è stato raggiunto ieri per cercare di salvare lo stabilimento Ideal Standard di Trichiana, accordo che, in estrema sintesi, prevede che Ideal Standard metta a disposizione una dote di 15 milioni per sostenere il passaggio dello stabilimento a una nuova proprietà alla quale verranno ceduti immobile e macchinari e il marchio Ceramica Dolomite e alla quale per due anni saranno garantite anche delle commesse. Previsto anche il mantenimento della continuità produttiva fino a fine febbraio 2022 e l’avvio dallo stesso mese della cassa integrazione straordinaria per un massimo di 12 mesi. Previsti pure incentivi all’esodo per i dipendenti che vorranno andarsene.
Un accordo – ha spiegato l’assessora regionale al Lavoro, Elena Donazzan – che ha coronato una lunga e difficile vertenza durante la quale non è stato lasciato neanche un minuto senza confronto serrato, serio, anche duro, che ha portato a un’intesa storica, di grande respiro e prospettiva.
Un risultato – ha preseguito ancora Donazzan – che è stato raggiunto anche grazie alla manifestazione pubblica tenutasi sabato scorso a Mel e alla esternazione del Papa di ieri.
Nelle parole dell’assessora regionale non sono mancati i ringraziamenti, in primo luogo a Mattia Losego dell’Unità di crisi e servizi alle imprese di Veneto Lavoro, e poi al ministro D’Incà, alla viceministra Todde e ai funzionari del Mise, ma anche alla Ideal Standard per non aver mai lasciato il tavolo di discussione, per aver ascoltato le richieste, per aver dato fiducia alla trattativa. Spero – ha continuato Donazzan – che di qui in avanti si possa parlare di un modo diverso di essere presenti da parte delle multinazionali, che sia l’inizio di un percorso che garantisca meglio il territorio.
L’assessora regionale si è detta anche fiera dei lavoratori di Ideal Standard, così attaccati alla loro impresa da rinunciare per 5 anni a parte del loro stipendio. Fiera anche dei sindacati che li rappresentano che hanno ragionato con una capacità di vedere le cose in prospettiva, pur senza mancare di curare gli interessi dei lavoratori, ottenendo il risultato migliore possibile.
A nome della proprietà di Ideal Standard ha poi parlato il dottor Villani il quale ha ricordato che lo scorso
27 ottobre, quando l’azienda ha annunciato la chiusura dello stabilimento, ha preso anche l’impegno a minimizzare l’impatto di questa decisione sulle persone e sul territorio. Un impegno realizzato con l’accordo che è stato raggiunto perché tutte le parti in causa, anche nei momenti più difficili della trattativa, hanno dimostrato grande serietà e responsabilità.
Denise Casanova della Cgil ha ricordato che all’indomani dell’annuncio di Ideal Standard, il sindacato aveva promesso ai lavoratori di lavorare per dare un futuro allo stabilimento, per mantenere il suo valore industriale. Una promessa mantenuta anche grazie al lavoro, alla passione, alla competenza e all’impegno del territorio e delle istituzioni. «In un momento in cui tutti hanno sfiducia di tutti – ha concluso Casanova – qui si dice: se tutti credono in un progetto, quel progetto può riuscire. È un vanto esserci riusciti. Saremo molto impegnati ancora nel prossimo futuro, ma siamo contenti».
Bruno Deola della Cisl si è unito ai ringraziamenti già espressi a chi ha collaborato a raggiungere l’intesa che – ha sottolineato – non è stata né facile, né scontata e rappresenta un risultato importante che si spera possa aprire ad altri traguardi altrettanto importanti. «Lo scontro sarebbe stato perdente per i lavoratori e per l’azienda», ha concluso. «La volontà di confrontarsi e costruire ha consentito una buona mediazione».
Antonio Comel della Cisl ha sottolineato l’unitarietà delle Rsu, anche nei momenti più difficili, e il supporto loro dato dai lavoratori che rappresentano il valore aggiunto dello stabilimento di Trichiana.
Da parte sua Giorgio Agnoletto della Uil ha riconosciuto che non è stato facile, ma grazie a un obiettivo chiaro (mantenere l’occupazione) si è riusciti a costruire una buona base per il percorso futuro di continuità («I lavoratori hanno voglia di fare e competenze. Nei prossimi mesi ci impegneremo a continuare in questa logica»).
Mattia Losego ha sottolineato che in pochi giorni è stato raggiunto un accordo molto articolato con l’obiettivo di coordinare ogni elemento per garantire una soluzione industriale e occupazionale. Uno dei migliori accordi sottoscritti in Italia sia per la sua complessità, sia perché i sottoscrittori intendono dargli gambe da subito. Ora infatti parte la ricerca del possibile acquirente, ricerca che sarà strutturata e sistematica tramite un advisor (società di consulenza specializzata) messo a disposizione dall’azienda che aggiornerà passo passo i sindacati.
Un accordo – ha fatto ancora presente Losego – che può diventare punto di riferimento per la regolamentazione della fuoriuscita delle multinazionali dal mondo produttivo perché identifica gli elementi che possono consentire di favorire l’arrivo di un nuovo soggetto. Un accordo, ancora, che si basa su una volontà comune, senza la necessità di una norma, e che rappresenta un esempio di cosa possa essere richiesto a una multinazionale responsabile prima di lasciare un territorio.
Donazzan infine, dopo aver sottolineato che nella trattativa ha prevalso il dato umano (persone per bene hanno convito una multinazionale a fare qualcosa di straordinario), ha spiegato che ogni 2 settimane il tavolo istituzionale si riunirà per verificare l’andamento della situazione.
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