«L’accordo tra le parti sociali e l’azienda che è stato raggiunto ieri deve dare fiducia al nostro territorio, dimostrando che, con grande impegno e forza di volontà, è possibile trovare una soluzione anche alle situazioni complesse». Lo ha sottolineato il ministro Federico D’Incà facendo presente che «dobbiamo continuare a difendere le nostre realtà della manifattura, valorizzando l’alta professionalità dei dipendenti che, anche nel caso di Ideal Standard, hanno sempre messo in campo il proprio attaccamento allo stabilimento. Tra i risultati raggiunti nell’accordo, che io stesso ho voluto siglare, trovo particolarmente significativa la disponibilità dell’azienda nel cedere la fabbrica e il marchio Ceramica Dolomite che racchiude la storia di questo stabilimento e simboleggia la rinascita e la tenacia del bellunese dopo il Vajont. Adesso con il lavoro dell’advisor e il supporto del Mise e di Invitalia nel monitorare il processo di reindustrializzazione, si lavorerà intensamente per la ricerca di un acquirente».
D’Incà inoltre ha precisato: «Quella di Ideal Standard è una vicenda che seguo da anni, con un lungo e continuo confronto assieme ai lavoratori, ma anche con gli ex dipendenti e tutti coloro che hanno sempre avvertito un forte legame con il sito di Trichiana e con Ceramica Dolomite. C’è stato, quindi, un intenso lavoro di verifica della problematica che è stata sottoposta a livello governativo e nelle opportune sedi istituzionali».
Il ministro ricorda come sia stato raggiunto un risultato frutto di una «trattiva lunga e complessa, su cui, come Governo e Movimento 5 Stelle, ci siamo fortemente impegnati. È stata particolarmente preziosa la sinergia con la Regione e i sindacati che hanno lavorato a lungo attraverso numerosi tavoli tecnici per trovare una soluzione».
Da parte sua il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato: «Accolgo la buona notizia a braccia aperte. È una buona, anzi buonissima notizia quella che sancisce l’accordo tra le parti sociali per reindustrializzare il sito produttivo di Ideal Standard e la conseguente nomina di un Advisor. È un segnale forte e chiaro in un momento di difficoltà dell’azienda bellunese e il mio pensiero va immediatamente ai quasi 500 lavoratori dello stabilimento che rischiava la chiusura. Ancora una volta c’è stata la volontà di essere della partita come Regione del Veneto; abbiamo voluto crederci perché quando si fa squadra i risultati si ottengono».
«La buona notizia, però – ha continuato il presidente – non ci fa adagiare sugli allori. Bene festeggiare per Ideal Standard, ma senza dimenticare l’altro nostro obiettivo che è quello di trovare una via d’uscita anche per gli oltre 300 lavoratori di Acc, che rimangono ancora un pensiero fisso per tutti noi».
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