Nel corso della riunione organizzata oggi, lunedì 22 novembre, al Ministero per lo sviluppo economico (Mise), tra la Direzione del Ministero stesso, le Rsu dell’Acc di Mel e le Organizzazioni sindacali, il commissario straordinario dello stabilimento zumellese, Maurizio Castro, ha annunciato due “manifestazioni d’interesse” ufficiali per la Acc e forse ulteriori interessamenti che potrebbero presentarsi a breve, direttamente all’Amministrazione straordinaria.
Nel darne notizia il segretario provinciale della Cgil, Mauro De Carli, e Stefano Bona della Fiom Cgil, sottolineano che questo fatto «non fa che confermare le posizioni che come Fiom e Cgil abbiamo assunto sin da subito; ci sono gli spazi per generare intorno allo stabilimento di Mel diverse opzioni di salvataggio e queste si possono tranquillamente inserire nella pianificazione futura di vari soggetti industriali, sia di questo territorio che stranieri. Possono essere quindi progetti industriali seri e concreti, dentro piani industriali di filiera corta o addirittura di sviluppo e di sinergia per ulteriori lavorazioni».
«Il problema è stato – continuano De Carli e Bona – che non tutti hanno creduto sin dall’inizio che una soluzione fosse possibile, lasciando trascorrere il tempo, senza sostenere economicamente Acc e senza un sostegno attivo nelle ricerca di interlocutori per la costruzione di un piano di rilancio e quindi poi di vendita nel mercato».
«Risulta ora chiaro a tutti – proseguono i due sindacalisti – che la combinazione tra l’azione del commissario, a cui va dato il tempo necessario per costruire gli affidamenti del caso con i possibili patners, e quella delle istituzioni (il Mise e la Regione Veneto ) con strumenti anche di sostegno finanziario, deve tornare ad essere univoca e determinata nel proseguire verso il salvataggio di Acc e per un piano industriale che unisca prospettive di rilancio industriale e di mantenimento dell’occupazione».
«Chiediamo con forza – concludono De Carli e Bona – che si possano riprendere le produzioni, per garantire e mantenere i clienti; e allo stesso tempo che si intensifichino i rapporti istituzionali con i vari soggetti industriali del settore elettrodomestico, sia quelli che hanno già manifestato interesse, sia altri, a cui gioverebbe per il futuro avere in Italia (forse anche per tutta l’Europa) un produttore come Acc nel campo del compressore per frigo o per la ristorazione collettiva. Chiediamo che si recuperi il tempo perso e si lavori uniti per una prospettiva per Acc».
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