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lunedì 15 Dicembre 2025,

Elezioni provinciali, 6 seggi al centrosinistra e 4 al centrodestra

Roberto Padrin, candidato unico (nella foto mentre vota), confermato presidente: «Ora al lavoro per le prossime sfide del territorio».

Si sono tenute oggi, domenica 19 dicembre, le operazioni di spoglio delle elezioni provinciali. Nel voto per il Consiglio, la lista di centrosinistra «Provincia Comune – Belluno 2030 con Padrin presidente» risulta vincitrice con 45.203 voti ponderati (il 56,97%) e guadagna 6 seggi. La lista di centrodestra «Progetto Dolomiti» invece ha raccolto 34.133 voti ponderati (il 43,03%) e avrà 4 seggi.

Il nuovo consiglio sarà così composto: per la lista «Provincia Comune – Belluno 2030», Lucia Da Rold (7.620 voti ponderati), Walter Cibien (7.296), Simone Deola (5.863), Paolo Perenzin (5.760), Fabio Luchetta (4.740) e Franco De Bon (4.623); per la lista “Progetto Dolomiti”, Dario Scopel (6.366), Danilo De Toni (6.168), Mattia Gosetti (6.083) e Serenella Bogana (5.505).

Confermato presidente Roberto Padrin, unico candidato alla presidenza. Hanno votato 515 elettori sui 728 aventi diritto (suddivisi nelle fasce di ponderazione previste a seconda del peso demografico dei 61 Comuni bellunesi), e il presidente ha ricevuto l’80,7% di voti validi (9 nulle, 90 bianche).

«Ringrazio la lista “Provincia Comune – Belluno 2030” che ha creduto nella continuità del lavoro fatto in questi anni e mi ha appoggiato», il commento di Padrin. «E un grazie anche agli elettori di “Progetto Dolomiti”: l’esercizio democratico, pur nelle difficoltà di una Provincia di secondo grado e con un candidato unico alla presidenza, è sempre un segnale importante, tanto più in considerazione del fatto che con questo rinnovo abbiamo l’ingresso di due donne in consiglio, con Lucia Da Rold come più votata. Ora – continua Padrin – siamo chiamati a lavorare per le prossime sfide del territorio, dal piano strategico alla programmazione del Fondo Comuni Confinanti, dalle infrastrutture al contrasto dello spopolamento. Ci auguriamo buon lavoro, con la consapevolezza che le nostre comunità e gli enti locali hanno bisogno di un ente di area vasta forte e in grado di coordinare le politiche territoriali».

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