Belluno °C

giovedì 19 Giugno 2025,

A Belluno un’opera di Christian Boltanski

Il Museo Burel di via Mezzaterra propone la mostra «Ombres». L’inaugurazione sabato 5 febbraio alle 18, rimarrà visitabile dal 6 febbraio al 13 marzo.

Una nuova proposta del Museo Burel di Belluno, nel minuscolo spazio espositivo di via Mezzaterra e sempre a cura di Daniela Zangrando. Arriva un’opera di Christian Boltanski per la mostra «Ombres»: una sola opera dell’artista francese morto l’anno scorso a 77 anni, Christian Boltanski che è considerato tra i maggiori esponenti delle tendenze contemporanee d’Oltralpe, nella pittura ma soprattutto nelle installazioni artistiche.

«Si tratta di un’ombra. Un contorno incerto, una figura evanescente, impalpabile. Una presenza che si lascia intravedere se illuminata, avvalorando la sua transitorietà, il suo esser sulla soglia di una sparizione che avverrà da un momento all’altro. È un punto, minimo. Tutto il resto è nerezza, e niente», spiega la curatrice del Museo Burel, Daniela Zangrando. Concepita e realizzata nel 1986 per Chambres d’Amis, pionieristica mostra curata da Jan Hoet che aveva visto coinvolti più di cinquanta artisti chiamati a confrontarsi con altrettante abitazioni private della città belga di Gent, «Ombres è un’opera destinata ad esser guardata dall’esterno e fa la sua comparsa sulla vetrata del Museo Burel, esponendosi alla città di Belluno e ai suoi abitanti. Nel catalogo della mostra Chambres d’Amis Jan Hoet racconta di come il museo, decidendo di operare nelle abitazioni private, avesse instaurato con i proprietari delle case e con la città un “prudente lucido flirt”, uno di quelli in cui ci si lascia un po’ andare senza conoscerne a priori le conseguenze. La stessa cosa fa Museo Burel».

Con «Ombres» di Christian Boltanski chiude il secondo anno di programmazione del Museo Burel, che ha avuto come filo conduttore il personaggio fluido dell’Anguana, quasi una strega, difficilmente inquadrabile in un genere definito e unico. Facendo i conti con la problematica delle limitazioni legate all’epidemia di Covid-19 e alla chiusura dei musei, l’anno è iniziato con la diffusione sonora di una traccia dell’artista Ragnar Kjartansson in via Mezzaterra, per poi ribadire la propria presenza in città con «Cara» e con «Mantra for a City», con le mostre personali degli artisti Sohrab Hura, Luca Francesconi e Perla Sardella, e infine con l’evento «Christmas Cheers», in un continuo gioco di ammiccamento al contesto e di scambio con le sue realtà, «nel tentativo di render sempre più porose le pareti del museo e di interrogarsi sul proprio ruolo».

«Ombres. Christian Boltanski» è un altro tassello «che va ad aggiungersi a questo flirt con la città, senza nessuna previsione definita, ma nella convinzione che un museo possa fiorire solo abbattendo la separazione che c’è tra il museo stesso e il mondo esterno», afferma Zangrando. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione del Museo S.M.A.K., di Collezione Agovino e di Banca Prealpi SanBiagio, e con il supporto di Assicurazioni Generali, sarà inaugurata sabato 5 febbraio alle 18 e rimarrà visitabile dal 6 febbraio al 13 marzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *