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domenica 8 Giugno 2025,

Agordo, ora possibile lo screening del fondo oculare a distanza

Un’attuazione della telemedicina: al Centro diabete è stato istallato un retinografo che invia ai reparti di Oculistica di Belluno e Feltre le immagini che lì vengono refertate, evitando spostamenti gravosi per i malati.

Dopo l’ospedale di Pieve di Cadore, anche in quello di Agordo è operativo un retinografo, primo step del progetto di potenziamento della telemedicina finanziato dal Fondo dei Comuni di confine e dell’Ulss Dolomiti. Lo strumento è stato installato al Centro anti diabetici per lo screening del fondo oculare per una diagnosi precoce della retinopatia diabetica. Doppio il vantaggio: con un solo accesso al Centro anti diabete, risparmiando tempo e viaggi, il paziente fa la visita diabetologica e l’esame del fondo dell’occhio che viene refertato in remoto.

La retinopatia diabetica è una complicazione del diabete che colpisce gli occhi. È causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina. Se non diagnosticata e trattata precocemente può portare alla cecità.

Di norma, le persone con diabete eseguivano lo screening del fondo oculare ogni 2 anni attraverso una visita oculistica nei reparti di Belluno e Feltre. Con il nuovo sistema, invece, la persona con diabete, contestualmente al controllo diabetologico al Centro anti diabete, esegue anche l’acquisizione delle immagini per lo screening attraverso i retinografi acquistati nell’ambito del progetto di potenziamento della telemedicina per 82 mila euro. Le immagini poi vengono trasmesse ai reparti di oculistica dove vengono refertate. Un sistema che consente di offrire la stessa identica prestazione in tutta la provincia dove le persone con esenzione per diabete sono 11 mila (da novembre ad oggi oltre 120 pazienti di Pieve di Cadore e Agordo hanno potuto usufruire di questa metodica).

«La telemedicina ci consente di muovere le immagini e non le persone, che in tutti gli ospedali della provincia possono avere la stessa qualità di prestazione. In questi primi mesi di test il sistema ha dimostrato di funzionare e di trovare il gradimento degli utenti», ha detto la direttrice generale dell’Ulss Dolomiti, Maria Grazia Carraro. «Fare rete premia: hanno fatto rete i nostri professionisti per la formazione e la costruzione del percorso, ha fatto rete il territorio che ha investito in questo progetto con il Fondo dei Comuni di confine. Con grande vantaggio per molti cittadini, prevalentemente anziani, e per i loro familiari, in termini di tempo e spostamenti».

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