«La proposta vincolante elaborata con grande serietà dal commissario Castro e dall’azienda Lu.Ve. ci fa tirare un sospiro di sollievo per il sito produttivo di Mel e per i lavoratori di Acc». Lo ha detto l’assessora regionale al lavoro Elena Donazzan ricordando che «non è stato facile mantenere la speranza che l’azienda non chiudesse perché, in certi frangenti, è sembrato che solo i lavoratori, il commissario Castro e il territorio fossero rimasti a credere nella continuità produttiva».
«Aiuteremo Lu.Ve. – ha proseguito l’assessora – anche per quanto riguarda la formazione dei lavoratori che possono contare su competenze specifiche per la produzione dei compressori, ma che hanno nelle loro corde il Dna di gente che ama lavorare, sa lavorare e sa sacrificarsi, riqualificandosi. La Regione garantisce fin d’ora al nuovo investitore di attuare i percorsi formativi perché, nel più breve tempo possibile, i lavoratori di Acc possano essere impiegati a pieno ritmo e con tutte le competenze necessarie nella nuova vita produttiva dello stabilimento».
«Resta il rammarico di non avere creduto fino in fondo alla filiera dell’elettrodomestico, cento per cento made in Italy», ha concluso Donazzan. «Chiudiamo con la reindustrializzazione di Acc una pagina di industria italiana che aveva visto fino a vent’anni fa una leadership incontrastata. Ma qui è la politica che non ha creduto, negli anni, che l’elettrodomestico, in particolare tutto il mondo della refrigerazione potesse ancora avere una prospettiva italiana. Avere avuto una filiera corta di produzione, non dipendente da mercati internazionali, per l’approvvigionamento di componenti come il compressore è una grande occasione perduta, forse per sempre. E questo resta un rammarico».
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