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martedì 24 Giugno 2025,

Al Touring è piaciuta la pittura di Luigi Cima

Visitate le mostre allestite in questo periodo in Valbelluna e altre particolarità di rilievo della zona.

Approfittando della mostra di Mel, 25 soci del Touring Club di varia provenienza veneta sono giunti in Valbelluna su organizzazione del console TCI Eldo Candeago. Guidato da Isabella Pilo secondo un percorso che oltre all’opera pittorica puntava a far conoscere i luoghi dell’artista zumellese, spesso origine di ispirazione per i suoi dipinti, il gruppo s’è inizialmente dedicato alla mostra allestita a Lentiai. Un inizio ideale per capire dapprima l’uomo Luigi Cima e l’ambiente in cui è cresciuto e vissuto fino alla morte, grazie all’esposizione al pubblico di documenti personali conservati nell’archivio storico Luigi Cima, oltre alle opere di carattere sacro, anteprima della successiva tappa nella chiesa di Villa di Villa e alla targa nella casa che lo ricorda.

Scesi da Villa di Villa, e data una occhiata alla piazza di Mel e agli interni del palazzo municipale, il primo pomeriggio l’ha fatta da padrone la mostra allestita a Palazzo delle Contesse. Una esposizione che ripercorre il periodo che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento, anni di formazione dell’artista, sino al 1944, anno della sua morte. «La storia di Luigi Cima – scriveva Camillo Semenzato più di trent’anni fa – è la storia di un pittore bellunese vissuto in un’epoca in cui l’arte non solo nel Veneto, ma in tutta Italia stava superando un periodo di disorientamento e di difficile assimilazione delle correnti maggiori della cultura
contemporanea. Questa crisi (…) non toccò se non marginalmente Luigi Cima, perché egli fece abbastanza presto le sue scelte (…) Non ebbe mai dubbi nel sentirsi chiamato a compiere il ruolo di pittore della Val Belluna e del suo paese natio».

La cinquantina di opere esposte, provenienti per lo più da collezioni private, aiutano appieno la comprensione di una società trascorsa, certamente non opulenta, ma dotata di risorse morali e anche estetiche che l’hanno aiutata anche in molti difficili passaggi obbligati come ad esempio quello dell’emigrazione o delle conduzioni agrarie.

Dopo Mel, quasi a volersi ricondurre a quel mondo di tradizioni agricole, c’è stato il trasferimento del gruppo Touring alla frazione di Farra con la visita guidata all’ex latteria turnaria, oggi Museo del latte, grazie a un intervento di recupero terminato nel 2018 a cura del Cral Farrese. Le opere hanno interessato sia la parte esterna della struttura che l’interno, con il restauro e la sistemazione delle originali attrezzature e strumenti per la produzione di burro e formaggio. E per non andar via a mani vuote, un ricordo gustoso ai partecipanti, le “kodinze”, omaggio della cooperativa «la Fiorita».

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