«La scomparsa di Guido De Zordo è l’ennesima brutta perdita per la montagna bellunese». Lo ha sottolineato il deputato Dario Bond diffondendo la notizia della morte all’età di 75 anni di questa nota figura della politica cadorina e provinciale. «Da insegnante, sindaco, consigliere provinciale e presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi – ha sottolineato Bond – ha sempre sostenuto le sue idee a favore del territorio che amava, il Cadore e la provincia di Belluno».
Da parte sua il presidente della Regione, Luca Zaia, ha fatto presente che «Guido De Zordo ha fatto parte di una generazione di bellunesi che hanno particolarmente amato le loro montagne e che recentemente ci hanno lasciato» e che «la sua morte lascia un nuovo vuoto nella storia della montagna bellunese».
«De Zordo – ha aggiunto Zaia – ha messo il suo amore per la montagna anche al servizio delle Istituzioni delle quali ha fatto parte. Questo è un merito che la popolazione bellunese sono certo non dimenticherà».
«Con De Zordo la montagna bellunese perde un’altra figura di riferimento. Un uomo e un amministratore che ha rappresentato un pezzo di storia del Cadore e non solo». Lo ha scritto il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, ricordando che «la passione che aveva De Zordo per il territorio si è sempre contraddistinta per professionalità e impegno. Il senso di appartenenza e l’orgoglio bellunese e cadorino di cui era convinto sostenitore rimarranno come esempio».
«Questi ultimi mesi purtroppo ci hanno privato di persone in gamba e amministratori di livello, una schiera di cui De Zordo faceva senza dubbio parte», ha concluso Padrin che a nome dell’intero consiglio provinciale ha espersso il cordoglio della Provincia.
«Con la scomparsa di Guido De Zordo, se ne va un maestro e un simbolo della destra bellunese. Lascerà in me un grande vuoto»: è un ricordo commosso quello del senatore e sindaco di Calalzo Luca De Carlo, che spiega: «A De Zordo mi legano tanti ricordi personali, oltre che politici: è stato il mio professore di storia alle scuole medie. A lui devo il mio essere di destra: non ha mai voluto far passare la sua idea politica attraverso l’insegnamento, ma lo vedevo regolarmente eletto in consiglio provinciale, candidato nel collegio elettorale di Calalzo, prima con l’Msi e poi con Alleanza Nazionale. È stato un simbolo, il primo sindaco Msi in provincia di Belluno, ed è stato un punto di riferimento per chi – tra noi giovani – guardava con interesse attivo alla politica. Ci sentivamo spesso, confrontandoci su tanti temi, locali e nazionali – conclude De Carlo – era una delle menti più brillanti della destra bellunese e sicuramente sentirò tantissimo la sua mancanza».
«Siamo tutti scossi», ha detto il commissario provinciale della Lega, Franco Gidoni, alla notizia della morte di Guido De Zordo. «Sappiamo bene tutti quanto si sia speso per il territorio tutto e, in particolare, per il suo amato Cadore. La montagna ha bisogno di persone così, animate da una forte passione, da grandi ideali. Da parte nostra un grande grazie per il tuo impegno, Guido».
La scomparsa di De Zordo a profondamente scosso anche Mattia Gosetti, primo cittadino di Cibiana, per il quale De Zordo è stato una guida e al quale era legato da profondo affetto. «Si distingueva per la grande presenza istituzionale con la quale rappresentava tutti noi sia a livello nazionale che internazionale», ricorda Gosetti. «Una figura sapiente, illuminata e acculturata, che in tantissimi episodi ha rappresentato con la sua unica eleganza la nostra Cibiana. Come in occasione dell’inaugurazione del Museo delle Nuvole di Reinhold Messner o quando accolse al Passo Cibiana la cancelliera tedesca Angela Merkel, in occasione di una visita proprio al Museo. Per me era un amico, un mentore, mi aveva istruito e seguito durante la campagna elettorale e fino ad oggi sapevo che potevo sempre contare in un suo consiglio, anche durante questo difficile periodo recente. Sempre informato sulla politica e sull’attualità, i suoi suggerimenti erano maturi e razionali, mai si smetteva di imparare da una persona che è stata maestro di mestiere e per me. Mancherà tanto, a me e a tutti noi».
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1 commento
Walter
La mia avventura al Monte Rite è iniziata grazie all’accordo con te; io e altri due colleghi , uno non c’è più, è stata un’esperienza unica di vita.
Abbiamo, ho organizzato il servizio navetta al Mesner mountain museum dall’inaugurazione per dieci lunghi anni .
Che la terra ti sia lieve Professore Sig. Sindaco