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mercoledì 25 Giugno 2025,

In bici sui luoghi della Resistenza feltrina

Le tappe toccate dall’escursione dell’Anpi di Feltre.

Il primo maggio era in programma l’inaugurazione del restauro del cippo del partigiano russo kuznetsov al ponte del Rumian a Cesiomaggiore, ma vista la guerra in Ucraina è stato deciso il rinvio a data da destinarsi. L’Anpi di Feltre, l’associazione dei Partigiani, ha però deciso di onorare ugualmente questo partigiano «Caduto per la libertà», come recita la relativa lapide, con una escursione in bicicletta su alcuni luoghi della Resistenza feltrina. Ad ogni tappa Giovanni Perenzin ha illustrato sinteticamente ai partecipanti i fatti storici connessi.

La partenza è avvenuta alle ore 9 al piazzale Zancanaro in Feltre, intitolato al valoroso colonnello degli Alpini, trucidato dai nazifascisti assieme al figlio Luciano la notte del 19 giugno 1944. Zancanaro già capitano del IX reparto di assalto degli arditi sul Grappa agli ordini del futuro Maresciallo d’Italia Giovanni Messe, aveva arrestato l’avanzata austro-ungarica del 1918 sul Col Moschin, Col Fenilon. Dopo l’8 settembre 1943, già il 7 ottobre era stato designato responsabile militare della resistenza per la provincia di Belluno, nel convegno regionale veneto dei resistenti, tenutosi nella canonica di Bavaria sul Montello.

La prima tappa del giro in bici si è svolta alla Calzamatta, piccola località in campagna tra Murle e Foen, dove si trovava la casa di Vittore Gorza “Sempronio” futuro sindaco di Pedavena dopo la liberazione. Qui il 1 novembre 1944, dopo il rastrellamento delle Vette Feltrine (29 settembre-1ottobre 1944), era avvenuto un incontro per riorganizzare le file partigiane tra il comandante della Brigata Garibaldi “Gramsci” Paride Brunetti “Bruno” e un gruppo di staffette femminili più alcuni altri partigiani. Il comandante Bruno era partito poco prima di mezzogiorno, quando apparve, chiaramente su delazione di una spia, una compagnia di tedeschi che arrestarono alcune staffette, internate poi nel lager di Bolzano. Sempronio, accortosi dell’arrivo dei tedeschi, era riuscito a fuggire tra le viti. La casa fu poi data alle fiamme. Il partigiano Gino Pante che si era rifugiato in soffitta, avendo colto il proposito di incendio si salvò buttandosi dal tetto.

La comitiva si è poi avviata a Menin fermandosi alla casa di Oreste Gris “Tombion” ideatore e costruttore del cippo del partigiano russo Kuznetsov. Nella casa di Oreste Gris, anch’essa incendiata il 5 ottobre in seguito a detto rastrellamento, era avvenuto la sera del 6 giugno 1944 un incontro con il comandante “Bruno” che assieme ai partigiani russi Bornikoff e Orlov si era portato nel canale del Brenta dove assieme ad altri partigiani di Arsié era stato disarmato il presidio repubblichino di Forte Tombion e fatti saltare con la dinamite i binari della ferrovia Bassano-Trento che rimase interrotta per 16 giorni. Del fatto aveva dato notizia radio Londra, galvanizzando gli atti di sabotaggio destinati a mettere scompiglio nel Veneto. Oreste Gris, aveva assunto il nome di battaglia di “Tombion”, proprio in seguito a questo fatto. In seguito con le azioni di sabotaggio della sua Gap “Civetta” era divenuto la bestia nera dei tedeschi che minacciavano in continuazione di bruciare il paese di Cesiomaggiore. Gris era poi divenuto alla Liberazione comandante della Piazza di Feltre.

Poi spostamento al Pont del Rumian al cippo di Kuznetsov, ucciso dai tedeschi in rastrellamento il 22 febbraio 1945. Kuznetsov aveva partecipato vestito da tedesco alla famosa beffa di Baldenich (Carcere di Belluno) dove il 15 giugno 1944, al comando di Mariano Mandolesi “Carlo” erano stati liberati senza colpo ferire 73 detenuti tra cui “Milo” Francesco Pesce futuro comandante della divisione partigiana Garibaldi “Nannetti”.

Poi il gruppo si è spostato a al ponte di Cesana dove furono fucilati e gettati nelle acque del Piave i due partigiani della brigata Gramsci Giorgio Gherlenda e Alvaro Bari, arrestati sulla strada del Primiero il 4 agosto 1944, portati a Feltre e selvaggiamente torturati e la mattina del 5 portati sul ponte di Cesana e buttati nel Piave in spregio al fiume sacro. Qui è stata letta una poesia di Aurelio de Paoli anche autore del cippo in loro ricordo sulla destra dell’attuale ponte.

Infine si è tratteggiato l’inizio della Resistenza a Lentiai, culla della resistenza bellunese dove ebbero vita le due diverse formazioni politiche della resistenza bellunese quella azionista guidata da Augusto Mione e dai colonnelli Zancanaro e Bortolotti, e quella comunista promossa da Giuseppe Gaddi che vedrà la luce il 7 novembre 1943,anniversario della rivoluzione russa, alla casera la Spasema sopra Lentiai. Sia Mione che Gaddi erano imprigionati nel carcere della Santé a Parigi. Mione ritornerà in Francia e nel dopoguerra diventerà uno degli impresari edili più importanti di Francia. Collaborerà col famoso architetto Le Corbusier. Il gruppo della Spasema si irrobustirà con la venuta di molti bolognesi e darà vita alla poderosa divisione Nino Nannetti.

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