Da 38 anni l’Azalea della Ricerca di Fondazione Airc è il simbolo della Festa della mamma, un fiore speciale da regalare a tutte le donne, una preziosa alleata per la salute al femminile che nell’arco degli anni ha permesso di raccogliere oltre 280 milioni di euro e ai migliori scienziati oncologici di lavorare senza interruzioni, anche nel lungo periodo di emergenza sanitaria Covid19, con l’obiettivo di diagnosticare più precocemente tutte le forme di cancro e di curare con maggiore efficacia tutte le pazienti. Sabato e domenica 8 maggio, ventimila volontari AIRC tornano dunque in tutta Italia a colorare le principali piazze e distribuire l’Azalea della Ricerca a fronte di una donazione di 15 euro e a sostenere i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne.
A Belluno città si potranno trovare le Azalee in piazza dei Martiri, domenica. Questi gli appuntamenti in provincia di Belluno: Agordo, sabato e domenica in piazza Libertà; Alleghe, in piazza Kennedy e in piazza Dogliani a Caprile, solo il sabato; Arabba, domenica in centro; Canale d’Agordo, piazza Papa Luciani, sabato mattina; Colle Santa Lucia, sabato e domenica c/o Proloco; Cortina d’Ampezzo c/o La Cooperativa, sabato; Domegge di Cadore, domenica in via Roma; Falcade, domenica in piazza IV Novembre; Feltre, domenica in Largo Castaldi; Gosaldo, davanti alla chiesa di Tiser; Lentiai, in piazza Crivellaro sabato e domenica; Longarone, domenica in piazzetta Sartori; Pedavena, sabato e domenica in piazza I Novembre; Pieve di Cadore, sabato in piazza Tiziano; Pieve di Livinallongo, domenica in piazza VII novembre; Rivamonte Agordino, domenica davanti alla chiesa domenica mattina; San Gregorio delle Alpi, domenica in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto; San Vito di Cadore, spazio Conad; Santa Giustina, domenica sul sagrato della chiesa; Soverzene, domenica in piazza Municipio; Sovramonte, domenica; Trichiana, piazza Merlin, sabato e domenica; Villa di Villa, sabato e domenica in piazza Indipendenza a Mel; Voltago Agordino, piazza Caduti e piazza 13 ottobre 44, solo sabato.
Insieme alla pianta di azalea, una speciale Guida con informazioni su prevenzione, cura dei tumori e tre salutari ricette firmate dall’ambasciatrice Airc Antonella Clerici, dalla foodblogger Monica Papagna e dallo chef Stefano Sforza.
Secondo le stime più aggiornate, lo scorso anno ci sono stati nel nostro Paese 182.000 nuovi casi di tumore tra le donne e si stima che circa una su tre riceverà una diagnosi oncologica nel corso della vita. I tumori più frequenti nel genere femminile sono: mammella (55.000), colon-retto (20.200), polmone (13.300), tiroide (9.800), utero (8.300), pancreas (7.400), melanoma (6.700), linfoma non-Hodgkin (6.100), stomaco (6.100), ovaio (5.100). Oggi in Italia la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata al 65% e ci sono quasi 2 milioni di donne che hanno superato un cancro grazie ai progressi della ricerca e all’alto livello dell’assistenza oncologica.
«Il tumore al colon-retto è il più frequente del tratto gastrointestinale e, dopo quello della mammella, è il secondo per incidenza nelle donne, con 20.200 nuovi casi ogni anno», spiega Gaia Codolo, ricercatrice Airc e docente di Immunologia a Biologia dell’Università di Padova, «il rischio aumenta con l’avanzare dell’età; tuttavia, in controtendenza con la diminuzione dell’incidenza nelle persone sopra i 60 anni, recenti studi, ne hanno rilevato l’aumento nelle persone sotto i 50 anni. Mancano ancora strategie terapeutiche efficaci mirate a riattivare un’appropriata risposta immunitaria capace di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Per tale ragione la ricerca si sta impegnando nel campo dell’immunoterapia: in particolare, con il nostro team siamo interessati allo studio di un recettore che sembra essere implicato nello spegnimento della risposta immunitaria, promuovendo la crescita tumorale. Abbiamo osservato che la delezione specifica di tale recettore si associa a una riduzione della crescita tumorale e all’induzione di un profilo funzionale dei macrofagi di tipo immunostimolante, potenziando di conseguenza l’attività anti-tumorale del sistema immunitario. Questi risultati sono estremamente entusiasmanti e ci spingono a individuare inibitori specifici che blocchino l’attività del recettore che possano essere utilizzati in futuro nell’immunoterapia del tumore al colon-retto».
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1 commento
Rita S.
Leggo con un certo stupore che la “piazza” di Sedico non è coperta, eppure per abitanti se non erro siamo al terzo posto in questa Provincia. Peccato. Simili iniziative sono molto valide, sia per quanti hanno già sperimentato la malattia, sia per un approccio simpatico come può essere l’acquisto di un fiore. Peccato.