Che cosa prevedevano le leggi cadorine dei secoli passati nel caso di violenza su una donna? E al ferimento di qualche persona, come veniva punito l’offensore? Le risposte si trovano nel volume «Statuti della Comunità di Cadore del 1338-1427 con lo statuto caminese del 1235 e con le addizioni fino al secolo XVIII» di Giandomenico Zanderigo Rosolo, recentemente edito dall’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali. L’opera presenta tutte le leggi del Cadore, stabilite a partire dal Duecento e mantenute valide fino al Settecento.
Al dunque: per violenza su una donna, la pena era il taglio della testa; sarebbe lungo, invece, descrivere le pene per i vari casi di ferimento delle persone, cosa che allora era assai frequente e che è trattata in varie parti della legislazione.
Il volume è reperibile nelle principali librerie e presso la sede dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali al prezzo di 50 euro.
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