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Venerdì prossimo, 17 giugno, alle 20.45 nel giardino di Villa Buzzati a Belluno andrà in scena l’atto unico di Dino Buzzati «La telefonista», interpretato da Antonella Morassutti attrice, studiosa di teatro e pronipote dello scrittore e giornalista bellunese. È il primo appuntamento della rassegna che il Circolo Cultura e Stampa Bellunese dedica a Buzzati nel 50° della morte e la data va a inserirsi anche nel ricco calendario di «Buzz@ti/amo», proposto dall’Associazione culturale Villa Buzzati il Granaio nella dimora bellunese di Dino e della famiglia Buzzati.
Antonella Morassutti spiega al pubblico dell’Amico del Popolo perché è difficile interpretare «La telefonista», come del resto gli altri atti unici teatrali scritti dal prozio: i piani della realtà sono spesso paralleli, si intrecciano, si sovrappongono diversi come sono e l’attrice – tutti gli atti unici sono affidati a donne – deve riuscire a rendere le diverse prospettive. È molto presente il tema della solitudine della donna, l’uomo è evocato, narrato, interpellato ma di fatto sulla scena non c’è, c’è una donna, lei sola.
Come avvicinare Buzzati? Antonella Morassutti consiglia di partire dai racconti, anche perché vi si incontra facilmente la grande ironia di Dino.
Intervista, riprese e montaggio di Luigi Guglielmi.
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