Nonostante le difficoltà del contesto generale, il 2021 si è chiuso con soddisfazione per il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno. L’assemblea dei suoi soci, riunita presso la sede interprovinciale di Castagnole di Paese (Treviso) per eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione, ha approvato all’unanimità il bilancio 2021 che ha registrato un valore della produzione di quasi 105 milioni di euro, con una espansione del 14% rispetto al 2020, e un utile di esercizio di 965 mila euro. La cooperativa ha chiuso così l’anno con un patrimonio netto consolidato di 27,5 milioni di euro, in aumento di 1,1 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente.
Il nuovo Consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica fino al 2025, vede molte conferme e qualche volto nuovo tra i 13 consiglieri che lo compongono: Giorgio Polegato; Alessandro De Rocco; Mattia Mattiuzzo; Giovanni Ceccutto; Luca Peruzzo; Valerio Nadal; Jony Daniel; Walter Feltrin; Andrea Paladin; Franco Passador; Silvia Grillo; Lodovico Giustiniani; Diego Donazzolo.

«In questi tre anni abbiamo cercato di migliorare e intervenire sulle problematiche preesistenti – ha sottolineato Giorgio Polegato, presidente uscente – non è stato facile ma il lavoro fatto, soprattutto nell’ultimo anno sotto la guida del direttore, Antonio Maria Ciri, è molto positivo. Stiamo davvero diventando la casa dell’agricoltore, dando servizi a 360 gradi. Un percorso complesso ma entusiasmante, grazie al quale puntiamo ad essere leader di mercato, nonostante le difficoltà e il caro prezzi dell’ultimo anno. Il nostro compito non è lucrare ma dare supporto ai nostri clienti, dando risposte concrete. Il bilancio che presentiamo conferma l’ottimo lavoro svolto, ora dobbiamo puntare a consolidare i risultati ed allargare gli orizzonti, recuperando anche sui nostri competitors. Con gli uomini giusti al posto giusto possiamo raggiungere questo obiettivo».
A sottolineare l’importanza del lavoro svolto dal Consorzio anche Federico Caner, assessore all’agricoltura di Regione del Veneto: «Sentire dati positivi, che sono la dimostrazione di un lavoro concreto, è una soddisfazione per tutto il territorio, soprattutto in un momento nel quale viviamo una difficile situazione: prima la pandemia, poi la guerra e il conseguente aumento dei costi, ora la siccità. Come Regione del Veneto stiamo facendo tutto ciò che possiamo per sostenere il settore: abbiamo chiesto lo stato di calamità per accedere ai ristori e lo stato di emergenza per consentire di utilizzare l’acqua con determinate priorità, quindi prima per uso umano, poi zootecnico-agricolo e solo successivamente per uso energetico. Abbiamo posto questa attenzione al Governo per salvaguardare almeno un raccolto. Ed ora con i nuovi bandi PSR metteremo a disposizione delle aziende circa 130 milioni di euro per lo sviluppo tecnologico anche di quei progetti legati agli invasi e alle necessità idriche».
«I numeri presentati disegnano il ritratto di un’azienda sana – ha concluso Antonio Maria Ciri, direttore del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno – che ha saputo reagire alle avversità e al costante rialzo dei prezzi che ha interessato gli ultimi mesi del 2021, rispondendo in modo efficace alle esigenze degli oltre 2.500 soci e 16.000 clienti».
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