Si sono da poco conclusi i percorsi previsti dal piano «Scuola Estate», organizzato dall’Istituto comprensivo di Ponte nelle Alpi, con il Comune e le associazioni: tra la scuola primaria di Polpet e la secondaria di Canevoi, l’obiettivo era quello di far vivere esperienze coinvolgenti e ludiche, in modo da sviluppare competenze attraverso laboratori e diverse forme di socialità. Il divertimento è stato il filo conduttore; la scoperta la chiave di lettura: in particolare, la scoperta delle abilità, del territorio e della propria scuola.
I ragazzi hanno trascorso le mattinate in allegria, dedicandosi ad attività motorie e creative a Polpet, grazie ai finanziamenti del progetto «Luoghi e non luoghi» del fondo «Con i bambini», ma anche alla musica, ad approfondimenti sulla realtà locale e ad esperienze pratiche di qualità.

Il percorso «Alla scoperta della musica… armonia di note», condotto dai docenti Michela Ceccato e Marco Crestani, si è concluso con un concerto dedicato a genitori e nonni. Attraverso i suoni di un brano, i giovani sono stati guidati a richiamare nella mente la musica ascoltata poco o molto tempo prima, e a predire, durante l’ascolto, i suoni che ancora dovevano arrivare. Proprio come lo sviluppo del linguaggio, l’intelligenza musicale può essere favorita attraverso specifiche attività, come quelle svolte durante il laboratorio. Si è scelta la musica anche perché è fondamentale per contrastare ansie e paure e permette agli studenti di allontanare i sentimenti negativi.
Un altro percorso era dedicato ai materiali naturali nella tradizione locale ed è stato pensato e realizzato dal professor Denis Mansotti, con la collaborazione della professoressa Angela Caminiti. «L’idea di partenza – puntualizzano gli organizzatori – era legata alla conoscenza concreta e alla valorizzazione del luogo in cui viviamo, con particolare riferimento all’uso dei materiali locali. I giovani hanno dato spazio alla propria creatività valorizzando il patrimonio artistico e architettonico del territorio, e sperimentandosi in lavori manuali, in un contesto che lasciava ampio spazio al confronto e alla socialità. In collaborazione con Italo Pierobon, hanno poi visitato il castello di San Giorgio, la grotta, le cave di pietra. E, grazie alla disponibilità e all’accoglienza del signor Viel, hanno visitato la ditta Bellitalia, scoprendo come è nata e si è sviluppata un’eccellenza italiana».
Non è mancato poi un approfondimento sulla figura dell’artista Riccardo Schweizer: attraverso i racconti della nipote, Cristina Orsega, gli alunni hanno scoperto le opere d’arte presenti nell’istituto. E si sono dedicati al restauro conservativo del bassorilievo di Schweizer, realizzato nel 1966 e dedicato alla strage del Vajont. Parallelamente i ragazzi hanno creato delle riproduzioni in scala dell’opera rilevata dall’originale, manipolando la terracotta in maniera magistrale. Con questo laboratorio, i giovani sono riusciti ad acquisire la consapevolezza che conoscere il territorio e le tradizioni aiuta a comprendere meglio il presente e la realtà che li circonda.
«Speriamo che queste nuove esperienze, realizzate grazie ai fondi europei Pon, siano servite ad accrescere curiosità, motivazione e competenze nei ragazzi», spiega la dirigente scolastica Orietta Isotton. «Ma soprattutto aumenti la loro voglia di stare insieme, il loro piacere di vivere il territorio da protagonisti oggi e domani. La scuola è anche questo e, soprattutto, è un continuo reinventarsi per rendersi all’altezza delle sfide del presente».
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/