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sabato 14 Giugno 2025,

Ospedale di Belluno, sì al progetto per la sala ibrida e la nuova sala di emodinamica

Si tratta di un volume aggiuntivo adiacente al blocco A del San Martino che comporta un investimento di 2,9 milioni. L’inizio lavori è previsto per la fine di novembre.

Procede spedito l’iter per l’ampliamento degli spazi destinati alla realizzazione della sala ibrida e della nuova sala di emodinamica dell’ospedale di Belluno per un investimento previsto di 2,9 milioni di euro. Dopo quella del progetto di fattibilità è giunta anche l’approvazione del progetto esecutivo con la definizione degli interventi da attuare. I prossimi passi prevedono l’indizione della gara d’appalto per l’affidamento e l’aggiudicazione dei lavori. L’inizio lavori è previsto per fine di novembre.

Si tratta di un volume aggiuntivo che, adiacente al blocco A dell’ospedale San Martino, ospiterà al piano terra l’ampliamento dei magazzini dedicati allo stoccaggio dei farmaci. Al primo piano saranno realizzate le due sale che saranno collegate e connesse all’attuale gruppo operatorio posto al primo piano dell’ala di nord-ovest dell’ospedale. La contiguità tra le nuove sale e quelle esistenti permette di ottenere, così, significativi vantaggi organizzativi che possono agevolare l’integrazione funzionale e la sinergia tra gli spazi esistenti e quelli da realizzare, con l’utilizzo di percorsi comuni e con la condivisione di alcuni servizi (es. spogliatoi per il personale, area di cambio letti all’ingresso del gruppo operatorio esistente).

La sala di emodinamica sarà dedicata alle procedure di cardiologia interventistica, mentre la sala ibrida sarà destinata in particolare a procedure di chirurgia endovascolare.

La sala ibrida è una sala operatoria con tecnologia di altissimo livello integrata con sistemi di radiologia che permette di operare e allo stesso tempo controllare e guidare attraverso strumenti di imaging le procedure, con più sicurezza per il paziente.

In particolare, la sala ibrida potrà essere utilizzata da tutte le unità operative che usano tecniche chirurgiche avanzate, quindi mininvasive sotto guida radiologica, ma che potrebbero avere necessità di convertire l’intervento in chirurgia open (chirurgia classica). Questa sala consentirà di completare l’intervento in sicurezza senza spostare il paziente e senza differire l’intervento ad altro momento.

Per quanto riguarda gli spazi, la sala ibrida sarà di circa 70 mq, mentre la sala di emodinamica sarà di circa 50 mq, completate da due apposite sale comandi e dai relativi locali tecnici. A supporto di ciascuna sala sarà presente, inoltre, un’area di preparazione e risveglio indipendente, con capienza di 4 pazienti per la sala ibrida e di 2 per la sala più piccola.

Nel progetto è stata prestata particolare attenzione alla funzionalità dei percorsi, alla flessibilità delle scelte e all’umanizzazione degli ambienti. L’obiettivo del progetto è, infatti, creare un luogo gradevole e accogliente, dove sia i pazienti che il personale che vi lavora si sentano a proprio agio.

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