Dopo tanti preparativi e incontri con i 4 quartieri, con associazioni e istituzioni per non lasciare nulla al caso, è ora tempo di Palio, giunto quest’anno alla sua 43esima edizione. Un traguardo di tutto prestigio se si pensa alle difficoltà che ha dovuto affrontare e superare nel corso dei decenni, a partire dal 1979, quando fece la sua inaspettata e sorprendente comparsa in occasione del 6° centenario nella nascita di Vittorino da Feltre (1378-1446).
E l’occasione per sottolineare il significato che ha assunto questa manifestazione, ormai nota ben oltre i confini regionali, l’ha offerta la cerimonia di inaugurazione svoltasi sabato pomeriggio 30 luglio in Piazza Maggiore.
Tra gli interventi da ricordare c’è quello della sindaca Viviana Fusaro che si è detta «orgogliosa di amministrare una città che costruisce la propria identità anche attraverso il Palio, una manifestazione che conferisce onore al nostro territorio e gli dà prestigio a livello nazionale e non solo». Suo l’augurio di buon Palio, «che è parte integrante della anima della città», non prima però di aver illustrato l’indiscusso valore del drappo che quest’anno è stato dipinto dal poeta e pittore franco-marocchino Than Ben Jelloun.
«La gioia di poter tornare a rivivere la manifestazione nella sua completezza dopo le situazioni difficili vissute durante la pandemia» è stata espressa da Eugenio Tamburrino che, nella sua veste di presidente, ha maturato un’esperienza preziosa assieme all’intento di promuovere un Palio di comunità, capace di riappropriarsi delle proprie radici e tradizioni storiche. «E’ una manifestazione che si caratterizza per il legame tra le persone che insieme operano con passione per tutto l’anno».
Dopo gli interventi dei presidenti dei quattro quartieri e del vicepresidente degli Sbandieratori, è spettato al direttore artistico Fabio Giudice presentare i trofei destinati ai vincitori delle 4 competizioni, vale a dire le chiavi della città con i simboli delle gare, opera di Oscar Martello.
La cerimonia si è conclusa con un omaggio ad Ernesto Turro, per tanti decenni custode del castello di Alboino, che ha legato il suo nome alla sua vena artistica nella lavorazione del ferro e nella pittura. Visibilmente emozionato è salito sul palco, a dispetto dei suoi cent’anni, per ricevere un riconoscimento per l’attività di artigiano e di artista che ha segnato la sua esistenza.
Di sera si è poi svolta la sfida delle Cernide, il titolo della classifica combinata «Campioni della Piazza» è stato assegnato al quartiere Portoria, mentre il 2° posto è andato al Castello, il 3° a Santo Stefano e il 4° al Duomo.
Nel settore “Sbandieratori” altro successo di Portoria che ha preceduto Castello, Santo Stefano e Duomo. Nella categoria “Musici” ad aggiudicarsi il primo posto è stato il quartiere Castello, al 2° posto Portoria, al 3° Duomo e al 4° Santo Stefano. A premiare i quartieri vincitori sono stati il sindaco Fusaro e l’assessore Maurizio Zatta.
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