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venerdì 15 Agosto 2025, Assunzione della Beata Vergine Maria

Ricordata a Mas di Sedico la tragedia di Mattmark

La commemorazione organizzata Famiglia ex emigranti «Monte Pizzocco» assieme alcon l'Associazione Bellunesi nel Mondo e con il patrocinio dei Comuni di Sedico, Santa Giustina, Sospirolo, San Gregorio nelle Alpi e Cesiomaggiore.

Ricordare per non dimenticare. Ricordare perché si possa lavorare, anche ai giorni nostri, in totale sicurezza. Nella mattinata di oggi, domenica 28 agosto, a Mas di Sedico è stato ricordato il 57.mo anniversario della catastrofe di Mattmark. Una tragedia sul lavoro che colpì pesantemente la provincia di Belluno, all’epoca segnata da un’emigrazione di massa che ogni anno portava centinaia di bellunesi all’estero in cerca di un futuro migliore. Siamo in Svizzera, nel Canton Vallese, a circa 2.200 metri di quota in una località chiamata Mattmark. È il 1965. Centinaia di operai, soprattutto stranieri, sono impegnati a costruire la diga in terra battuta più grande d’Europa. Un’opera monumentale, modellata da faticosi turni di lavoro che vedono tra i protagonisti anche molti bellunesi giunti da tutta la provincia. Nulla farebbe presagire il disastro, se non un dettaglio: una parte delle officine e degli alloggi dei lavoratori è posizionata sotto la lingua di un immenso ghiacciaio, l’Allalin. E il 30 agosto, alle 17.15, l’Allalin si mette in moto. Un blocco di circa due milioni di metri cubi di materiale si stacca e comincia una letale discesa che travolge tutto ciò che incontra sulla propria strada, compresi uomini e donne. Le vittime sono 88, di cui 56 italiane e tra queste 17 bellunesi.

E c’è un motivo perché ormai da una decina di anni la commemorazione si celebra a Mas: in questa frazione del comune di Sedico nel 2016 è stato intitolato un parco proprio alle vittime di Mattmark. Un parco con un monumento dedicato a chi è perito sul lavoro e in emigrazione. Un monumento sostenuto e realizzato dalla Famiglia ex emigranti «Monte Pizzocco».
È proprio la «Monte Pizzocco», assieme all’Associazione Bellunesi nel Mondo e con il patrocinio dei Comuni di Sedico, Santa Giustina, Sospirolo, San Gregorio nelle Alpi e Cesiomaggiore, ha organizzato la commemorazione in ricordo delle vittime di Mattmark.

«Siamo qui per ricordare chi è morto per il nostro benessere. Siamo qui per i parenti di queste vittime – le parole del presidente della Monte Pizzocco, Marco Perot – a loro va il nostro rispetto e la nostra gratitudine».

Stefano Deon, sindaco del Comune di Sedico, ha messo in evidenza come: «Questa commemorazione sia di estrema importanza perché deve essere da monito alle continue tragedie sul lavoro che continuano a presentarsi anche in questi anni».
Si sono succeduti al microfono anche il sindaco di Domegge di Cadore, Achille Barnabò, e il consigliere del Comune di Belluno, Roberto Faoro.

«Grazie all’Abm e alle Famiiglie ex emigranti per quanto fate affinché tali tragedie non vadano nell’oblio – le parole del presidente della Provncia di Belluno, Roberto Padrin – la storia non deve essere dimenticata, ma da essa dobbiamo imparare per non fare gli stessi errori».

Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, dopo aver letto le lettere giunte dal presidente dalla Regione Veneto, Luca Zaia, e dall’assessore regionale ai Flussi Migratori, Cristiano Corazzari, ha voluto dare la parola a Gianni Da Deppo, sopravvissuto di Mattmark, e ad Alchise Pinazza, che in questa tragedia perse il fratello. Da entrambi il ricordo atroce dei morti, della sofferenza dei parenti e degli incubi iche continuano ad avere. Questa è Mattmark.

A conclusione della cerimonia è stata benedetta una corona d’alloro dal direttore della Migrantes di Belluno-Feltre, il diacono Francesco D’Alfonso: «Non dimentichiamo gli umili e chi fa il lavoro umile. Mattmark insegna».

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1 commento

  • Il mio particolare apprezzamento
    Uno zio, salvatosi, ha però lavorato al penoso e traumatico recupero delle salme.
    Ho la documentazione.

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