Belluno °C

giovedì 12 Giugno 2025,

C’è preoccupazione per il futuro del Progetto Mosaico

La responsabile Rina De Lorenzo: la convenzione è in scadenza a fine anno e sono finite le risorse. La Cooperativa Cadore s.c.s. chiede un segnale all'Ulss Dolomiti.

Da un lato, l’utilizzo completo delle risorse ottenute dai bandi di Fondazione Cariverona per le attività extra ordinaria amministrazione; dall’altro, una convenzione che scadrà a fine anno e della quale non si conosce ancora il futuro: il Progetto Mosaico, curato dalla Cadore Società Cooperativa Sociale s.c.s, vive un momento di preoccupazione e incertezza legato a questi due fattori.

In questi giorni, la responsabile del progetto e vicepresidente della Cadore s.c.s., Rina De Lorenzo, ha incontrato i familiari dei ragazzi che partecipano al progetto per illustrare loro la situazione e i possibili risvolti futuri: «Abbiamo spiegato loro quale è il quadro attuale e quali le prospettive: fino ad oggi sono state diverse le attività che abbiamo svolto, oltre a quelle ordinarie previste del progetto, e che hanno suscitato l’interesse e il coinvolgimento dei ragazzi. Ora, però, ci troviamo a dover intervenire con le risorse della cooperativa anche semplicemente per l’acquisto dei colori per il corso di pittura curato da un ragazzo di Calalzo di Cadore e per il riconoscimento delle “doti”, ossia di quel contributo giornaliero di 5 euro che viene dato come riconoscimento ad ogni ragazzo del progetto».

Il Progetto Mosaico è una “palestra occupazionale” dedicata a persone con handicap mentale di media o lieve gravità e con capacità lavorative, nato nel 2014 con lo scopo di avviare percorsi individuali che possano portare anche a un inserimento lavorativo: i genitori presenti all’incontro hanno sottolineato l’importanza delle attività per la crescita dell’autonomia e della socialità dei nostri figli, appoggiando in pieno le osservazioni della Cadore s.c.s. e mettendosi a disposizione per ogni iniziativa possibile. Il progetto coinvolge soprattutto i ragazzi usciti dal mondo della scuola, lavorando sulle loro abilità manuali e relazionali, sulla vita autonoma, sul rispetto degli orari e dei tempi di lavoro, in un ambiente protetto dove possono esercitare liberamente le proprie abilità e la propria socialità.

In questi mesi, con il lavoro della nuova educatrice Elisa Castellucci, sono state effettuate escursioni sul territorio, visite nelle aziende agricole, laboratori di pittura e di cucina: attività che hanno visto i ragazzi affrontare situazioni inusuali per loro, come l’incontro con persone estranee, l’affrontare luoghi sconosciuti, andare a fare la spesa e preparare semplici pasti; tutte azioni che hanno portato ad una maggiore autonomia e autostima dei partecipanti.

«La situazione di incertezza ci impedisce di attivarci per ricercare fondi per le attività dei prossimi tre mesi», conclude De Lorenzo. «Già ad inizio anno avevamo lanciato un appello affinché questo progetto, ormai diventato un punto di riferimento per le famiglie e soprattutto per i ragazzi che vi partecipano, venisse “istituzionalizzato” e potesse diventare stabile; abbiamo chiesto un incontro alla referente dell’Ulss e a fine mese avremo una riunione già programmata per discutere dei progressi e delle situazioni individuali dei partecipanti: sappiamo che non sarà quella l’occasione per avere risposte certe, ma confidiamo che si possa aprire presto un dialogo per dare risposte a tutte quelle famiglie che contano su questa iniziativa per il bene dei loro figli».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *