«Come è necessario intervenire per mettere in sicurezza la viabilità di montagna dalla caduta massi, così è urgente mettere in sicurezza le strade dall’attraversamento della fauna selvatica». Lo riferisce il consigliere provinciale Franco De Bon, alla notizia dell’incidente mortale avvenuto questa mattina lungo la Sr 203 Agordina, all’altezza della Stanga, dove un’auto è uscita di strada per evitare un animale – probabilmente un cervo o un capriolo – sbucato all’improvviso. A perdere la vita Alessandro Tabaku, ventenne di Codognè che andava al lavoro in Luxottica.
«Siamo consapevoli dei rischi rappresentati dagli attraversamenti degli ungulati. Rischi simili a quelli della caduta massi dalle pareti che sovrastano diverse strade del nostro territorio, e sicuramente non meno pericolosi. Proprio per questo abbiamo chiesto di intervenire con almeno un attraversamento faunistico all’anno sulla rete stradale provinciale. Dove sono stati realizzati i sottopassi per gli ungulati, non si sono più registrati incidenti con gli animali, come ad esempio lungo la Sp1 tra Levego e Belluno. Per la mitigazione del rischio, i sottopassi sono fondamentali e sono già previsti in ogni nuova progettazione. Abbiamo già incontrato Anas e Veneto Strade, per chiedere ai gestori della rete stradale che oltre alla pianificazione di nuove opere, questi interventi vengano realizzati anche sulle infrastrutture viarie esistenti. E con l’ufficio caccia abbiamo fornito una cartografia dettagliata dei punti maggiormente interessati dagli attraversamenti. Dati che conosciamo bene, visto che in media in provincia avviene un incidente al giorno con la fauna selvatica».
«Un pensiero va ai famigliari del ragazzo che ha perso la vita sull’Agordina» conclude il consigliere De Bon. «Una vita umana non può finire in questo modo, su una strada».
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2 commenti
EDMONDO
Credo che intervenire con gli attraversamenti faunistici sulla rete stradale provinciale con la realizzazione di sottopassi per gli ungulati,come ad esempio lungo la Sp1 tra Levego e Belluno,sia un palliativo.L’uomo,fino dai primordi,è nato cacciatore e quando la fauna selvatica provoca danni importanti con stragi di animali domestici e danni all’uomo stesso,è ora di armarsi di coraggio e adeguate con pian affrontare la realtà con seri piani di abbattimento.
Carlo1956
Più che armarsi di coraggio … di fucile! Ma subito.
E comunque anche i sottopassi servono!