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lunedì 15 Dicembre 2025,

Ulss Dolomiti, apprezzato l’incontro per i genitori dei bambini nati prematuri

Partecipato a Belluno l’appuntamento di condivisione con le mamme e le future mamme su alcuni temi legati alla prematurità e alle sue emozioni.

Partecipato e apprezzato dalle mamme l’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, giovedì 17 novembre, nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Belluno in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, con il personale della Patologia neonatale e dell’Ostetricia di Belluno, in collaborazione con l’Associazione Mani di Mamma.

Si è trattato di un momento di condivisione con le mamme di bimbi nati prematuri e future mamme su alcuni temi legati alla prematurità e sulle esperienze vissute parlando di cura neonatale, dell’allattamento precoce nel neonato prematuro, della figura dell’ostetrica a sostegno di una “mamma all’improvviso” e delle emozioni della prematurità. L’incontro si è concluso con la presentazione dell’Associazione Mani di Mamma.

«L’iniziativa – spiega Stefano Marzini, direttore della Pediatria dell’Ospedale di Belluno – conferma e ribadisce l’attenzione che le Ginecologie/Ostetrice e le Pediatrie/Neonatologie hanno verso questi piccoli e speciali pazienti e i loro genitori. Consapevoli del fatto che le strategie attuate avranno riflessi sul benessere psico-fisico di paziente e genitori negli anni che seguiranno».

«Diventare ed essere genitori di un bambino prematuro è un evento inaspettato, che richiede tempo e tante energie emotive», spiega Elisabetta Bressan, direttore della Pediatria dell’Ospedale di Feltre». «Si tratta di un percorso difficile che presenta tappe differenti fra genitore e genitore: non tutti sono pronti e sono pronti allo stesso modo all’appuntamento di incontro con il loro bambino nato prematuramente. Agli operatori spetta il delicato compito di affiancare questo percorso, con atteggiamento accogliente, con la competenza che deriva dalla propria professionalità e, proprio per questo, con la disponibilità a considerare il posto e il ruolo del genitore come unico e non sostituibile. Creare le basi per un sistema di cura in cui operatori e genitori abbiano come comune obiettivo il benessere del neonato, ciascuno con le proprie differenti competenze e differenti motivazioni, contribuirà a rendere i genitori attivi e autonomi nella cura del loro bambino e gli operatori centrati sulla cura del neonato all’interno della sua famiglia».

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