Belluno °C

venerdì 13 Giugno 2025,

I vincitori del Premio letterario dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali

Dedicato alla contessa Caterina De Cia Bellati Canal, quest’anno era riservato ai libri. La cerimonia conclusiva ieri a Belluno.

Con la solenne cerimonia di premiazione di ieri, sabato 26 novembre, nella sala Muccin del Centro Congressi Giovanni XXIII di Belluno, si è conclusa l’undicesima edizione del Premio letterario dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali (Ibrsc) dedicato alla contessa Caterina De Cia Bellati Canal e riservato, quest’anno, ai libri. Le opere partecipanti al premio sono state 45; dodici quelle premiate, tre per ognuna delle quattro sezioni previste dal Bando: Linguistica, Storia e Storia dell’Arte, Saggistica, Narrativa (primo premio euro 500, secondo premio euro 300, terzo premio euro 200).

Dopo l’intervento dell’assessore alla cultura di Belluno, Raffaele Addamiano, e la presentazione da parte del presidente del Premio, don Sergio Sacco, del lavoro svolto dalla Giuria per questa edizione del premio, si è dato inizio alla cerimonia vera e propria. I premi, annunciati dal prof. Pier Carlo Begotti della Società Filologica Friulana, membro della Giuria, sono stati consegnati dalla signora Nerina Baresani Varini e dal dott. Emilio Baresani Varini, in rappresentanza della famiglia del donatore, l’ing. Alberto De Cia. Le motivazioni sono state lette dalla prof.ssa Adriana Lotto, presidente di Giuria.

Il Premio tornerà il prossimo anno con l’edizione riservata alle tesi di laurea Magistrale. Il bando sarà diffuso nel mese di febbraio 2023. Ecco l’elenco dei vincitori.

SEZIONE LINGUISTICA
PRIMO PREMIO ad Aline Pons per «Parole di montagna. Il lessico geografico nelle Alpi Cozie», edito da Brepols Publishers, Belgio. Questa la motivazione: «L’opera è la rielaborazione di una tesi di dottorato e tratta dei nomi di montagna di una zona particolare delle Alpi, ponendo in evidenza le variazioni dei toponimi per giungere, attraverso di essi, a una migliore conoscenza della geografia dei tempi passati».
SECONDO PREMIO a Giovanni Tomasi per «Dialetti e tradizioni delle Prealpi Venete Orientali» edito da De Bastiani Editore, Godega di Sant’Urbano – Treviso. Questa la motivazione: «Lavoro ben presentato con ricchezza di apparati iconografici e riassunto di precedenti lavori di raccolta di termini e di toponimi. Contiene anche qualche cenno di antropologia in aggiunta agli aspetti puramente linguistici».
TERZO PREMIO a Francesco Costantini per «Scritti scelti di linguistica saurana di Noran Denison», edito da Forum Editrice di Udine. Questa la motivazione: «Il lavoro è un approfondimento della realtà antropologica e linguistica della comunità germanofona di Sauris e presenta una evoluzione teorica e metodologica dell’approccio a un tema già trattato in altri casi».

SEZIONE STORIA e STORIA DELL’ARTE
PRIMO PREMIO a Loris Serafini per «Il Cavalier don Antonio Della Lucia. Biografia di un pastore rivoluzionario, filantropo e profeta» edito da Associazione Bellunesi nel Mondo di Belluno. Questa la motivazione: «Accurata ricostruzione non solo della figura complessa di un protagonista della vita sociale dell’Agordino di fine Ottocento, ma anche di una comunità di montagna alla quale egli ha proposto, prima dei tempi, un modello di sviluppo rispondente alle esigenze e alle caratteristiche del territorio».
SECONDO PREMIO a Livio Petriccione per «Permanenze e contaminazioni architettoniche. Dal tipo edilizio a ballatoio su pilastri a quello a loggia nel Friuli prealpino» edito da Franco Angeli Editore di Milano. Questa la motivazione: «Il lavoro tratta dell’evoluzione della tipologia edilizia nelle Prealpi Friulane e Carniche specificando come si è passati alle costruzioni “a loggia” o “ad archi” di cui si forniscono disegni tecnici e abbondante
documentazione fotografica».
TERZO PREMIO a Flavio Vizzutti per «Alessandro Seffer 1831-1905. Cronaca e paesaggio nel Veneto dell’Ottocento» edito da Tipi Edizioni di Belluno. Questa la motivazione: «Attraverso la pittura di Alessandro Seffer, di cui si ricostruisce esaurientemente la biografia, il lavoro offre anche un quadro d’insieme di cronaca e paesaggio del Veneto nell’Ottocento riccamente illustrato».
SEZIONE SAGGISTICA (Antropologia/Sociologia/Ecologia)
PRIMO PREMIO ad Arrigo De Martin Mattiò per «FROGLI/BRICIOLE. Racconti ladini di un mondo scomparso» edito da Gruppo Ricerche Culturali ALGUDNEI di Dosoledo. Questa la motivazione: «Opera importante di ricerca antropologica su un paese ladino. In veste estremamente curata, scritta in italiano e in ladino, corredata da disegni e da fregi tipografici, è la storia di una gente e di una cultura, narrata con profonda malinconia per un mondo che sta tramontando».
SECONDO PREMIO a Saverio Favre per «AYAS. Antropologia di un territorio: luoghi, leggende, storie, fatti» edito da Priuli & Verlucca di Scarmagno (Torino). Questa la motivazione: «L’opera è una rigorosa e coinvolgente trattazione, a partire dalla toponomastica, di un comune valdostano. Apprezzabili la metodologia che si avvale degli apporti di più discipline e l’uso intelligente di fonti diverse».
TERZO PREMIO ad Andrea Mustoni per «Un uomo tra gli orsi. Il racconto di un’avventura sulle Alpi» edito da Editore Ediciclo di Portogruaro. Questa la motivazione: «Scritto da un appassionato “nuovo montanaro”, il libro unisce in maniera mirabile scienza e avventura attraverso l’esperienza dell’autore nel progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, di cui espone presupposti e finalità».

SEZIONE NARRATIVA
PRIMO PREMIO a Paul Bonhomme per «Ripido come la vita» edito da Alpine Studio di Lecco. Questa la motivazione: «Opera di grande valore perché esce dagli schemi tradizionali dei libri di montagna e mette in evidenza, con una scrittura avvincente e chiara, l’anima stessa della montagna nel suo rapporto con la vita e con i luoghi che sono in tal modo valorizzati».
SECONDO PREMIO a Simon Mc Cartney per «Il legame. La vita al limite dell’esistenza» edito da Alpine Studio di Lecco. Questa la motivazione: «Lavoro ultra premiato che rende testimonianza al detto: una volta alpinisti, sempre alpinisti. Anche dopo la cessazione dell’attività, rimane sempre viva nell’animo l’immagine delle pareti e dei picchi delle montagne. Opera avvincente».
TERZO PREMIO a Claudio Bianchetti (Clambagio) per «Scandalo in Val Gardena. Nessuno resterà impunito» edito da Giovane Holden Edizioni di Viareggio. Questa la motivazione: «Romanzo complesso, un intreccio di elementi sociologici e psicologici. Analizza, estremizzandoli, pulsioni e comportamenti di un piccolo centro dove il senso della vendetta perpetua rancori e produce disastri».

1 commento

  • Tutti i lavori premiati toccano argomenti molto interessanti specie per il mondo ladino e la montagna più in generale.complimenti a don Sergio Sacco per questa iniziativa .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *