Il proseguimento dell’attività dell’istituto per la cura dell’asma di Misurina (Auronzo di Cadore) si scontra con un’oggettiva difficoltà nel “trovare” pazienti.
Questa è la situazione del Pio XII, di proprietà della Diocesi di Parma. Ne hanno discusso la Regione del Veneto e l’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti Istituto Pio XII. E sono emersi alcuni punti focali.
Da parte del Veneto, in questi anni la Regione ha garantito la propria disponibilità e il necessario sostegno all’Istituto, non solo garantendo i finanziamenti a rimborso delle attività di cura, ma promuovendo ogni sforzo per allargare lo spettro delle patologie curabili nell’Istituto e, non ultimo, ha proceduto all’aggiornamento delle tariffe di remunerazione delle prestazioni erogate da tutti i centri Ex Art. 26, dal primo gennaio 2022 che in particolare per il Pio XII ha consentito di beneficiare di un importo maggiore rispetto agli anni precedenti.
Dunque attenzione, ma anche collaborazione: la Regione e la proprietà hanno collaborato proficuamente anche con la partecipazione a numerosi tavoli condivisi tra le due realtà, «riunioni sempre indirizzate alla ricerca di soluzioni che permettessero di garantire alla struttura una sostenibilità finanziaria, richiesta dalla proprietà. Tavoli che sono stati allargati ben oltre i confini della Regione Veneto, coinvolgendo anche la Conferenza delle Regioni, sollecitando l’invio di pazienti a Misurina», si legge nella nota congiunta, diffusa alla stampa dalla Regione.
Non solo. Nel 2019 la Giunta Regionale ha confermato il tetto di spesa pari ad euro 1.2030 per ciascuno degli anni 2020-2022, esteso anche all’anno a venire. Tetto di spesa liquidato sulla base delle prestazioni medico-sanitarie effettuate dall’Istituto (come per le Aziende Ospedaliere e le altre strutture in convenzione) ma mai raggiunto per la scarsità di pazienti. Nel 2021 la Regione ha liquidato rimborsi per 777.585 euro, nel 2020 per 725.749 euro.
«Con specifica delibera, nel 2021, è stata ampliata l’offerta assistenziale, con l’approvazione da parte della Regione del modello progettuale sperimentale per la riabilitazione dal Disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività – Adhd, della durata di anni tre, affidandone la realizzazione all’Istituto che si è prontamente attrezzato. Nel merito, l’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile della Direzione per i Servizi Sociali della Regione ha proceduto a numerosi incontri con tutti i servizi delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale interessati e continua a monitorare l’invio dei pazienti secondo le caratteristiche previste dal progetto in parola».
E ancora: nel giugno di quest’anno, nel tentativo di rafforzare l’attrattività dell’istituto, è stato approvato il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per la presa in carico del paziente in età evolutiva affetto da asma. Il decreto è stato trasmesso a tutte le Aziende del Servizio Sanitario Regionale, invitando i Direttori Generali a garantire l’applicazione dei relativi contenuti.
«Appare chiaro che da parte della Regione Veneto non è mancato lo sforzo per cercare di dare all’Istituto di Misurina ogni strumento necessario per poter mantenere, ed estendere, il numero di pazienti e l’attività di cura», conclude la nota, «volontà auspicata anche dalla proprietà».
«Ma è doveroso osservare», si puntualizza, «che i pediatri, anche a causa di mutate indicazioni terapeutiche che trovano altre risposte nell’ambito del sistema sanitario, non inviano più pazienti in numero che giustifichi l’apertura dell’Istituto secondo i criteri attuali, rendendo non sostenibili dalla proprietà le spese d’esercizio, stante le attuali condizioni. L’anno scorso, i pazienti ricoverati in cicli di ricovero a tempo pieno per asma sono stati 124, meno di uno al giorno (120 nel 2020 e 113 nel 2019), numeri che – secondo la proprietà – non permettono di sostenere le spese necessarie al mantenimento dell’imponente struttura. Anche l’ampliamento delle patologie curabili non ha riscontrato un significativo aumento delle presenze».
La Regione del Veneto e i rappresentanti dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti Istituto Pio XII rendono comunque noto che continua il confronto, per poter valutare ogni ipotesi in grado di consentire di mantenere il presidio a Misurina.
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2 commenti
Rita S.
Misurina, oltre alle Tre Cime che si specchiano nel lago, rievoca alla mia memoria il dr. Gino Baronio, che negli anni settanta fece divenire questo luogo un posto “all’avanguardia” nel settore dell’asma pediatrica. Mi dispiace che non venga ricordato quest’uomo, che ha speso la sua vita con entusiasmo al servizio dei piccoli ospiti. Un uomo semplice, educato, direi umile, in confronto a taluni che vendono più fumo che arrosto. Confido che venga compreso a tutti i livelli l’importanza di questa esperienza, la memoria del dr. Baronio se la merita.
Orazio De Angelis
Sinceramente mi piange il cuore leggendo quanto sopra e che il Pio XII di Misurina possa cessare l’attività di istituto per la Cura dell’asma. Oltre al caro Gino Baronio si rivolteranno nella tomba mio papà Giovanni De Angelis già Dirigente INAM dell’epoca (anni ‘70), che insieme ai colleghi Bruno Brandolin, Elio Pinna e all’eccezionale persona di Don Sergio Sacchi della diocesi di Parma ebbero modo di convenzionare e quindi creare il Pio XII che il Prof Baronio diresse per una vita ed ebbe modo di salvare tante vite. Sarebbe il caso che una struttura del genere non andasse chiusa, sarebbe una sconfitta nei confronti dei malati che possono avvalersi di una lunga esperienza professionale nella cura dell’asma, Medicina e medici che sono all’avanguardia nella cura di questa malattia. Spero che qualcuno legga e si metta una mano sul cuore ed una sulla coscienza. Saluti cari e buona vita al Pio XII di Misurina. Orazio