Domenica 4 dicembre, alle ore 16, sarà inaugurata la mostra di scultura di Ettore Bona. «Istinto» sarà visitabile fino all’8 gennaio nel palazzo municipale di Pieve d’Alpago. L’intervento critico che aprirà la mostra è affidato a Caterina De March. L’apertura al pubblico è programmata come segue: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi (Natale e Capodanno esclusi) dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Organizzazione a cura del Comune di Alpago e dei volontari della Biblioteca Civica di Pieve.
«Amo esprimermi attraverso la pietra», spiega Ettore Bona, «perché l’impeto che si sprigiona nel corso della lavorazione mi entusiasma e mi emoziona, e riesco a liberare istintivamente l’idea che ho dentro. Le montagne in cui vivo sono generose nel suggerirmi forme e sentimenti. Negli occhi concentrici delle civette rivedo il vortice del torrente, nelle linee dolci degli avvallamenti intuisco fianchi di donna e il profilo agitato delle creste richiama la potenza dei cavalli in corsa; le fibre contorte del legno diventano così nervature di muscoli in movimento».
Ettore Bona è nato a Tambre d’Alpago nel 1956. Proviene da una famiglia di scultori e scalpellini dai quali ha ereditato quello che è un dono di natura e la passione verso un nobile mestiere. Appresi i primi rudimenti dal padre, Ettore Bona ha imparato e affinato la tecnica nella bottega d’arte di Franco Fiabane a Belluno, dove ha lavorato per 37 anni, approfondendo le diverse forme dell’arte, dal modellato in creta agli stampi in gesso per fusioni in bronzo, dalla lavorazione della pietra a quella del legno (bassorilievi, altorilievi, tuttotondo, arte sacra, funeraria e monumentale) e riproduzioni in scala di modelli. Importante per la sua formazione l’incontro col maestro Augusto Murer. Contestualmente ha proseguito il suo percorso estetico seguendo chiare linee ispiratrici e intrecciandole in un’unica identità artistica tuttora in evoluzione. Le sue opere spaziano dall’armonia del classico alla trasfigurazione del moderno, con frequenti richiami a un mondo animale sospeso fra equilibrio e tensione. Lavora qualsiasi materia, dalla pietra al legno, dal ferro battuto alle fusioni in bronzo; ama accostare gli elementi, fondendo la materia densa della pietra levigata con quella impalpabile della luce, o ancora il calore del faggio con la forza intatta del Bianco di Carrara.
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