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martedì 3 Giugno 2025,

Specificità, la Provincia di Belluno coinvolta nella sperimentazione sul deflusso ecologico ►VIDEO

L’assessore regionale Bottacin: «Stiamo lavorando per inserirla nel protocollo già attivo con l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, l’Arpav, l’Anbi Veneto e Enel»

«Stiamo lavorando per inserire anche la Provincia di Belluno all’interno del protocollo che già abbiamo attivo con l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, l’Arpav, l’Anbi Veneto e Enel, così da permetterle di avere un ruolo diretto nelle attività finalizzate all’uso sostenibile della risorsa idrica nei bacini idrografici ricadenti all’interno della Regione Veneto». Così l’assessore con delega alla Specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin nell’annunciare la prossima sottoscrizione del documento.

L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin spiega l’iniziativa.

«Un’ulteriore passo per rafforzare il territorio e le funzioni dell’ente provincia», evidenzia Bottacin, «che negli ultimi anni sono aumentate in maniera esponenziale, grazie alle diverse materie delegatele dalla Regione in virtù della specificità e grazie anche ai moltissimi trasferimenti economici, che in più di un’occasione sono stati vitali anche per chiudere positivamente il bilancio provinciale, cosa che altrimenti sarebbe stata difficile da fare a causa dei numerosi tagli statali succedutisi nel tempo».

Al fine di estendere l’accordo alla Provincia di Belluno ora è necessario che i singoli firmatari originari approvino un proprio atto affinché poi si possa arrivare alla sottoscrizione del nuovo protocollo: «in una riunione del Comitato previsto dal protocollo vigente abbiamo già dato parere positivo. Come Regione ho quindi predisposto la bozza di delibera che in una delle prossime sedute verrà approvata dalla Giunta».

«Il lavoro che stiamo svolgendo nell’ambito del protocollo», prosegue l’assessore, «è preziosissimo e sta alla base anche del rinvio dell’applicazione puntuale della norma europea sul deflusso ecologico che avrebbe dovuto partire già a inizio 2022, con tutte le conseguenze negative che ne sarebbero potute conseguire». Tra i vari effetti – spiega Bottacin nella nota alla stampa – ci sarebbe stata la perdita di quasi mille gigawattora di energia idroelettrica all’anno, i laghi di montagna costantemente vuoti con conseguente devastazione del loro ecosistema, la morte del turismo di molte aree che vivono sui laghi, un sensibile ridimensionamento dell’attività agricola oltre anche a diverse problematiche di sicurezza idraulica e a livello di Protezione Civile nella gestione dello spegnimento degli incendi boschivi in caso di necessità di pescaggio dell’acqua da laghi che non sarebbero in grado di fornirla. «Conseguenze devastanti in primis per Belluno», sottolinea Bottacin, «che abbiamo scongiurato grazie a un lungo e prezioso lavoro di squadra, a cui è mancato, nelle fasi iniziali, l’apporto della Provincia. Ed è per questo che ritengo sia indispensabile anche la presenza della Provincia di Belluno nel tavolo dove vengono fatte le diverse valutazioni in materia, ricordando che relativamente al demanio idrico, come a molte altre competenze, alla Provincia è già stata riconosciuta piena autonomia amministrativa».

«Dopo le recenti Leggi Regionali 27/2020 e 24/2022 in materia di idroelettrico», conclude l’assessore, «in cui si premia con atti concreti innanzitutto il bellunese, ancora un ulteriore riconoscimento alla specificità del territorio».

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