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venerdì 13 Giugno 2025,

Fondazione Cariverona, mezzo milione di euro per le persone fragili del Bellunese

Tre progetti innovativi di domiciliarità integrata per anziani e disabili nella provincia di Belluno.

Circa 480mila euro per sostenere progetti innovativi a servizio di persone anziane e disabili: sono questi i fondi assegnati da Fondazione Cariverona alla provincia di Belluno nell’ambito del bando «Domiciliarità integrata». Al centro delle iniziative lo sviluppo di nuovi modelli di governance – territorialmente coordinati, efficaci e sostenibili – per la cura della fragilità. I contributi saranno erogati a tre enti capofila che, nei mesi scorsi, hanno presentato domanda: il Comune di Sedico, il Comune di Borgo Valbelluna e Servizi Sociali Assistenziali Sersa srl. La decisione è stata presa mercoledì 22 febbraio dal Consiglio di amministrazione della Fondazione che ha complessivamente deliberato il sostegno a 12 iniziative per un totale di 2,84 milioni di euro nei cinque territori di riferimento (Belluno, Verona, Vicenza, Mantova, Ancona).

Secondo il rapporto dell’associazione Italia Longeva, il 17% degli over 60 che abita nella provincia di Belluno vive una condizione di fragilità moderata o severa, con un impatto rilevante sul sistema sanitario. Dall’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia o di comunità allo sviluppo di programmi di prevenzione legati alla sicurezza degli ambienti domestici, fino alla creazione di centrali operative uniche, le proposte selezionate da Cariverona mirano a innovare l’attuale offerta di domiciliarità integrata, superando un approccio puramente prestazionale e frammentato. Particolare attenzione è stata riservata ai progetti che permetteranno a persone anziane e disabili di continuare a vivere nei propri ambienti di vita. Tra gli obiettivi delle iniziative anche un maggior allineamento delle risposte assistenziali ai bisogni degli utenti e la sperimentazione di programmi personalizzati, con erogazione flessibile.

Il bando di Fondazione Cariverona mira a rispondere all’urgente bisogno, recentemente messo in evidenza anche dalla pandemia da Covid-19, di ripensare e rafforzare i servizi domiciliari di presa in carico delle persone fragili sul territorio. Nel prossimo futuro, gli approcci metodologici dovranno basarsi su una gestione integrata e multidisciplinare dei percorsi assistenziali, in grado di valorizzare i contributi di diversi attori e setting. A fronte di una richiesta crescente, sarà inoltre necessario sviluppare soluzioni che permettano ad anziani e disabili di mantenere – per quanto possibile – le proprie relazioni familiari e sociali senza rinunciare agli adeguati livelli di cura.

Sul piano nazionale la centralità del tema è confermata anche dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che considera la domiciliarità un investimento essenziale per intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nel Paese.

«I mutamenti in atto nella tipologia e nella distribuzione delle condizioni di salute della popolazione hanno un impatto sempre più rilevante sia sull’assistenza ospedaliera, sia su quella territoriale e domiciliare. Il nostro Paese, con la popolazione più vecchia di Europa, deve orientare la sanità alla gestione delle cronicità dei pazienti a domicilio – evidenzia Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona – offrendo percorsi di qualificata assistenza medico-infermieristica per supportare il paziente presso la propria abitazione, assicurando serenità a tutti i soggetti fragili, adottando tutte le misure necessarie per poterli monitorare e gestire a domicilio. Sono fiducioso che il nostro rilevante impegno in questi progetti innovativi sia di stimolo ai territori per garantirne le prospettive di sviluppo e di sostenibilità».

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