Il 4 aprile a Palazzo Fulcis e al Teatro Comunale di Belluno si sono svolte le audizioni del “Concorso Musicale Nazionale Città di Belluno” per la sezione allievi delle scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale. Tra i partecipanti, anche gli alunni della classe di Chitarra e Clarinetto della sezione ad Indirizzo Musicale della scuola “S. Ricci” di Belluno.
I chitarristi, preparati dalla docente Maria Grazia Feltre, hanno ottenuto risultati importanti. In particolare, Manrico Bristot della classe IIIE ha ricevuto il primo premio come solista, mentre Beatrice De Castello, Vera Docci e Violante Bristot hanno ottenuto il secondo premio con menzione speciale. Tra le formazioni da camera, il primo premio è stato assegnato a Bajraktari Aleandro, Mimosa Campolo, Anna Vignato, Jacopo Faggiano, Pietro Cioffi, Matilde Mazzucco, Francesco Stasi e Stefano Iudica della classe IE. Thomas Pin, Lorenzo Sogne, Gioele Moro, Amalia Kotsupei e Violante Bristot della classe IIE hanno ottenuto il secondo premio. Infine, Manrico Bristot, Vera Docci, Beatrice De Castello, Ciro Somma e Matteo Vignato della classe IIIE hanno ricevuto il terzo premio come gruppo.
Anche i clarinettisti Linus Ben Favour, Francesco Pat, Azzurra Riposi e Sofia Boranga della classe IE, preparati dal docente Rocco Di Melfi, hanno ottenuto il terzo premio.
La scuola media “Sebastiano Ricci”, che fa parte dell’Istituto Comprensivo 1 di Belluno, è stata la prima scuola della provincia a proporre l’insegnamento degli strumenti musicali e le audizioni per le ammissioni sono sempre “sold out” ogni anno. «La pedagogia», sottolinea la dirigenza dell’istituto, «attribuisce alla musica grandi potenzialità per lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi, favorisce la socializzazione e l’inclusione, mentre la musica d’insieme migliora le capacità di autocontrollo, concentrazione e autostima dei giovani». La dirigente Antonella Pacieri ha espresso grande entusiasmo per i successi ottenuti dagli alunni e ha manifestato la volontà di continuare in questa missione «con la giusta dedizione e l’entusiasmo che i ragazzi ci trasmettono».
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