La cabina di regia delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 ha deciso che il villaggio olimpico sarà costruito a Fiames, a Cortina d’Ampezzo, suscitando diverse reazioni negative. Il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella, ha espresso rammarico per il fatto che non sia stata presa in considerazione la proposta del PD di riqualificare il villaggio ex Eni di Borca di Cadore. Questa scelta, afferma il PD, è un’occasione persa per lo sviluppo del territorio e delle sue risorse culturali e architettoniche. La vice segretaria regionale del PD, Monica Lotto, ha criticato la mancanza di coraggio e di visione della Regione, che ha preferito utilizzare 36 milioni di euro per una costruzione «usa e getta», invece di valorizzare un asset esistente che avrebbe creato sviluppo futuro per l’intera provincia.
Anche il segretario provinciale bellunese del PD, Alessandro Del Bianco, ha criticato la decisione, sottolineando che le Olimpiadi Milano Cortina 2026 diventeranno le «Olimpiadi delle occasioni perse». Secondo Del Bianco, la provincia di Belluno è vista solo come un territorio di sfondo per le Olimpiadi, come dimostra la vicenda del villaggio olimpico e quella della pista da bob. La possibile riqualificazione del villaggio Eni, peraltro caldeggiata anche dall’ente Provincia, avrebbe potuto risolvere diversi problemi del territorio, come quello della residenzialità, una volta terminati i Giochi. Del Bianco ha concluso affermando che lo sperpero di denaro pubblico per la costruzione di un villaggio olimpico temporaneo non avrà alcun beneficio per la provincia e che non c’è sostenibilità in un villaggio olimpico fatto con i container.
Nel Partito Democratico c’è anche chi vede il lato positivo: «L’impegno per tutelare l’habitat dei prati di alta montagna di Campo a Cortina, che contiene 8 specie di fiori selvatici compresi nella lista rossa e a rischio estinzione e che è sito di nidificazione del Re di Quaglie (Crex crex), anch’esso nella lista rossa degli uccelli europei, ha dato i suoi frutti». È la presa di posizione del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni alla luce della decisione della Cabina di Regia che ha rinunciato a realizzare l’infrastruttura nella piana di Campo. «Sono estremamente felice per questa scelta che vede valorizzato il nostro lavoro e ascoltate le nostre richieste, salvando così un’area naturale unica al mondo. L’unico rammarico», conclude Zanoni, «si lega al fatto che si poteva utilizzare l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, già colonia estiva per i figli dei dipendenti, che avrebbe lasciato ai cortinesi una struttura moderna ed utile al territorio».
In un comunicato stampa si esprime anche Roberta De Zanna per il gruppo consiliare Cortina Bene Comune di Cortina d’Ampezzo. De Zanna ha espresso soddisfazione per il fatto che la Piana di Campo verrà risparmiata, ma ha anche espresso delusione per la mancanza di trasparenza e condivisione nella gestione delle Olimpiadi: «siamo di fronte all’ennesima dimostrazione che su questa gestione delle Olimpiadi 2026 si sta navigando a vista, prendendo decisioni che poi vengono smentite». De Zanna ha anche criticato lo spreco di denaro pubblico per un’opera del costo di almeno 36 milioni di euro che alla fine dell’evento verrà smantellata e ha sottolineato il costo pro capite a notte di circa 900 euro «per dormire in un container senza nemmeno il trattamento di mezza pensione!». «Quante altre cose si sarebbero potute realizzare con 50 milioni di euro? Perché non restaurare gli edifici comunali abbandonati ? O pensare ad un recupero della zona di Cimabanche che così resterà abbandonata a sé stessa per i prossimi decenni ? E la proposta del villaggio Eni, nemmeno presa in considerazione? Si sarebbero potute trovare altre soluzioni per rispettare quel principio di legacy per il territorio che il Cio pone come condizione, invece si è scelta la strada più comoda: un villaggio a perdere».
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