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lunedì 6 Maggio 2024,

La pratica sportiva aiuta ad affrontare meglio le difficoltà (e anche la disabilità)

Presentata agli scolari della primaria di Fiammoi (Belluno) l’eloquente testimonianza di Alessandro, 18enne feltrino divenuto ipovedente in pochi mesi.

È stato un evento speciale quello organizzato dalle insegnanti della scuola primaria di Fiammoi (Belluno) in collaborazione con un rappresentante dell’Associazione italiana diversamente abili (Aida) in occasione della seconda Giornata dello Sport. Nel pomeriggio di martedì 11 aprile gli alunni delle cinque classi del plesso «E. Rudio» dell’Istituto comprensivo «Tina Merlin» di Belluno hanno potuto conoscere e verificare come la disabilità non precluda la pratica sportiva e come nella passione per lo sport si possa trovare la forza per non abbattersi di fronte alle difficoltà.

A portare la propria testimonianza in merito è stato invitato un giovane diciottenne feltrino, Alessandro, divenuto ipovedente nel giro di pochi mesi e costretto pertanto a rivoluzionare parte della propria vita. Il suo racconto si è solo brevemente soffermato sulle rinunce alle quali è stato obbligato e ha invece ampiamente illustrato come, nonostante la disabilità visiva, sia riuscito a coltivare la sua passione per lo sci praticando questa disciplina per l’intera stagione invernale, riuscendo anche a partecipare ai Campionati Studenteschi fino alla fase regionale e come apripista in quella nazionale.

La proiezione di alcuni video girati durante le sue discese ha aiutato Alessandro a far comprendere le strategie che vengono impiegate per far sciare le persone ipovedenti e cieche, e ha messo in evidenza la condizione indispensabile per poter poterlo fare: la disponibilità di un accompagnatore.

Come ricordato ai tre gruppi di alunni che si sono alternati nel corso del pomeriggio, la “fortuna” di Alessandro è stata quella di trovare una persona disponibile a formarsi e ad accettare la responsabilità di condurlo lungo le piste attraverso comandi vocali, riuscendo a instillare nel giovane fiducia e sicurezza sempre crescenti. Uno sport che sembrava dover essere accantonato, è stato invece il motore per comprendere come lo svantaggio possa essere trasformato in opportunità, arrivando ad obiettivi che in una situazione di normalità non sarebbero neppure stati considerati. La determinazione del singolo ha però bisogno del supporto di volontari e persone sensibili e attente verso le problematiche della disabilità in generale.

BELLUNO – Alessandro riceve un attestato da Rocco Insardà, rappresentante dell’Associazione italiana diversamente abili (Aida).

Ammirevole è stata l’attenzione dimostrata dai bambini della scuola di Fiammoi, dai più piccoli ai più grandi. Con le loro domande si sono spinti a conoscere non solo gli aspetti “tecnici” legati all’ipovedenza, come l’utilizzo del bastone o la gestione delle attività quotidiane, ma anche aspetti più prettamente emotivi quali il significato di “essere felici” anche in una condizione di svantaggio. «Praticare lo sport che mi piace è una cosa che mi rende felice», è stata la risposta di Alessandro, a testimonianza che lo sport è divertimento, aggregazione, aiuto reciproco e anche rivincita.

A completamento della giornata dedicata allo sport, i bambini sono stati coinvolti dai loro insegnanti in giochi e attività per sperimentare l’esclusione della vista come organo di senso principale e quindi la necessità di affidarsi ai compagni con fiducia e il dover utilizzare altri canali sensoriali per muoversi ed orientarsi nello spazio.

2 commenti

  • Bellissima iniziativa, un plauso al giovane Alessandro, che si è messo in gioco – e so per esperienza che non è per niente facile parlare di se stessi – superando la sua emotività per inviare un messaggio positivo ai bambini che sicuramente lo avranno ascoltato curiosi si, ma anche stupiti

  • Continuo. Stupiti dalla sua forza nell’impegno di poter continuare a praticare lo sport che ama. Ponendo anche l’accento sull’aiuto del volontariato, necessario perché i sogni possano diventare realtà. Un plauso anche alla sensibilità delle insegnanti, non è facile proporre questi incontri, che sono veramente scuola di vita. Tutto il mio appoggio ed i miei complimenti. Bambini, siete stati bravissimi, vi abbraccio tutti!

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