Addio a Maria Grazia Carraro. Dopo una lunga malattia è mancata oggi, mercoledì 19 aprile, la direttrice generale dell’Ulss1 Dolomiti. La notizia si apprende da un comunicato del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. «Sono stato in contatto con lei fin dall’inizio di questo percorso di cura. Abbiamo sempre, tutti, incrociato le dita nella speranza che le cure, anche durissime, alle quali si sottoponeva potessero portare alla remissione del male. Purtroppo non è stato così. Non avremmo mai voluto che questo momento arrivasse», ha annunciato Zaia nel primo pomeriggio. «Ha affrontato la malattia con grande coraggio, dignità e riservatezza», tiene a sottolineare l’Ulss. «Fino all’ultimo ha condotto l’Azienda con determinazione e tenacia, portando un nuovo approccio alla sanità in montagna e non smettendo mai di guardare al futuro. L’Ulss Dolomiti, profondamente addolorata per la scomparsa della sua guida, esprime il suo cordoglio e si stringe al marito, al figlio e ai familiari tutti».
Carraro aveva assunto l’incarico in Ulss Dolomiti il 1 marzo 2021. Classe 1961 (aveva 62 anni), trevigiana, Maria Grazia Carraro si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove aveva conseguito anche la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva nel 1992. Dopo una esperienza presso la direzione medica del presidio ospedaliero dell’ex Ulss 11 Opitergino Mottense, dal 1997 al 2005 aveva prestato servizio alla direzione medica dell’Ospedale di Treviso, con incarico di direttore di struttura complessa dal 2003. Dal 2005 ha ricoperto l’incarico di direttore medico e responsabile della funzione ospedaliera all’ex Ulss 7 di Pieve di Soligo dove, dal 2013, è stata direttore sanitario fino al 2016. Dal 2012 è stata anche presidente del consiglio di amministrazione dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Dal 2016 al febbraio 2021 è stata direttore sanitario all’Ulss 4 Veneto Orientale.
L’ULSS: HA SAPUTO CONQUISTARE LA FIDUCIA DEI BELLUNESI. «Sempre combattiva e instancabile, il direttore Carraro ha saputo fin dall’inizio capire il territorio dell’Ulss Dolomiti e la sua complessità, andando a conoscere in maniera approfondita ogni parte dell’organizzazione, dal Comelico a Lamon», si legge nella nota dell’azienda sanitaria. «Non ha risparmiato impegno e sforzi nella fase delicata della pandemia e delle vaccinazioni anti Covid, tessendo una rete con le altre Istituzioni e organizzazioni del territorio (dai medici di famiglia alle farmacie, dalle amministrazioni comunali alle forze dell’ordine, al tessuto economico, al mondo della scuola, al volontariato) per impostare un lavoro di squadra nel fronteggiare al meglio l’emergenza. Suo il pallino della telemedicina e dell’innovazione tecnologica che ha portato ad attivare in provincia modalità di cura in settori specifici che consentono di ridurre gli spostamenti. Ha portato l’intelligenza artificiale negli ospedali, per dare ai professionisti i massimi standard tecnologici. Ha fatto rete con i Comuni per investimenti in sanità anche attraverso i Fondi dei Comuni di Confine».
«Profondo il rinnovo della squadra, durante la sua direzione, con la nomina di ben 22 nuovi primari e un certosino lavoro dietro le quinte sull’organizzazione dell’Azienda, favorendo la cultura della analisi dei dati alla base delle decisioni», dice ancora l’Ulss. «Ha affrontato di petto la grave carenza di medici attivando, per prima in provincia, un appartamento da mettere a disposizione degli specializzandi e una rete di soluzioni abitative a prezzo calmierato, oltre ad aver spinto per il riconoscimento delle zone disagiatissime per i medici di medicina generale e per altri benefit da inserire nel welfare aziendale. Sua anche l’idea e la concretizzazione di un protocollo con l’Università di Padova che ha impegnato l’ateneo a incrementare il numero di specializzandi che completano la formazione in Ulss Dolomiti. Ha inoltre favorito l’incremento dei posti disponibili nella sede locale del corso di laurea in infermieristica. Frizzante e ricca di idee, autorevole ma con un sorriso contagioso, ha spronato l’organizzazione ad affrontare i problemi con il “pensiero laterale”, spingendo tutto il territorio a dare una nuova narrazione delle Dolomiti, centrata sui punti di forza per essere attrattivi. Forte la sua carica umana e la cura delle persone e delle relazioni con cui ha saputo conquistare la fiducia dei bellunesi, spingendo ognuno a dare il meglio e a non arrendersi mai, come ha dimostrato fino all’ultimo respiro».
REGIONE: PERDITA UMANA E PROFESSIONALE INCOLMABILE. «Esprimo al marito, al figlio, ai suoi familiari, ai colleghi e a tutti coloro che le hanno voluto bene il mio più profondo cordoglio per una perdita umana e professionale assolutamente incolmabile», aggiunge Zaia. «Maria Grazia ci mancherà: ci mancherà la persona e la manager di alto livello, che ho voluto alla direzione di una Ulss, ma le cui capacità avevo già apprezzato nei molteplici incarichi da lei portati avanti con grande professionalità e umanità nell’ambito della sanità veneta. Una professionista e una persona esemplare, per competenza e passione, che aveva la capacità di trasmettere empatia a tutti coloro che le erano vicini». «Ne ricordo la tenacia, la determinazione, l’amore per il proprio lavoro. Uniti ad una grande umanità e capacità di dialogo», aggiunge l’assessore regionale alla Sanità, porgendo le condoglianze alle persone care, agli amici, ai colleghi della dottoressa Carraro.

ORDINE DEI MEDICI DI BELLUNO: PROPENSIONE AL DIALOGO E PROGETTUALITÀ PER IL BENE DEL TERRITORIO. «A nome della nostra comunità di professionisti, esprimiamo il più sincero cordoglio per la scomparsa di Maria Grazia Carraro», scrive l’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri. «Il periodo della sua permanenza in questa veste nelle provincia di Belluno ci ha fatto apprezzare le sue grandi doti di amministratrice pubblica, la propensione al dialogo e la progettualità per il bene del nostro territorio, mai venuta meno anche nell’ultimo periodo gravato dalla sua malattia. Alla sua famiglia esprimiamo le nostre condoglianze per la prematura scomparsa, aggiungendo che il ricordo della sua gentilezza e della considerazione per il nostro Ordine resterà per sempre nella memoria di quanti la hanno conosciuta ed apprezzata».
VESCOVO E DIOCESI: DISPONIBILITÀ, CORDIALITÀ E PROFONDA UMANITÀ. Anche il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, a nome personale e della diocesi, ha desiderato unirsi al cordoglio suscitato dalla notizia della morte di Maria Grazia Carraro e far giungere la vicinanza della Chiesa locale al marito, al figlio, ai familiari, come anche a tutti i collaboratori dell’azienda sanitaria.
Della dottoressa Carraro il Vescovo ricorda, fin dal primo incontro con lei, la sua disponibilità e cordialità unite a un senso di profonda umanità di fronte all’esperienza della sofferenza umana e, in particolare, della malattia. Le sue competenze professionali e la sua capacità gestionale sono state al servizio disinteressato delle famiglie e delle comunità del nostro territorio. Il tempo della malattia non le ha mai sospese.
Ricordando infine la tenacia con la quale la Dottoressa aveva operato per l’intitolazione dell’ospedale di Agordo a papa Giovanni Paolo I, il Vescovo ha affidato la sua anima al nuovo Beato, perché sia anche lui parte di quel corteo che la preghiera liturgica invoca nell’ultimo momento: «In Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme».
CONFINDUSTRIA: GIORNATA TRISTE PER LA MONTAGNA BELLUNESE. «Siamo tutti addolorati per la scomparsa prematura di una donna forte e appassionata, che ha saputo traghettare la sanità bellunese in un periodo complesso come quello della pandemia. Per la nostra provincia è una perdita grave. Il nostro pensiero va ai familiari di Carraro e a tutta l’Ulss 1 Dolomiti, ai suoi collaboratori e ai tanti operatori della sanità bellunese». Così Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, esprime il proprio cordoglio, quello del Consiglio di Presidenza e dell’intera Associazione. «In questi anni difficili – soprattutto a causa del Covid – Carraro ha saputo fare la differenza, dimostrando profondo rispetto per le esigenze di cura degli abitanti della nostra montagna», continua. «Con il mondo dell’impresa, in particolare, il dialogo è stato continuo e proficuo, sia nel supportare la campagna di vaccinazione, sia nel pianificare azioni e progettualità per affrontare il tema della carenza di personale medico e infermieristico che rischia di pregiudicare la qualità di un servizio fondamentale e irrinunciabile, soprattutto in un territorio montano come il nostro. Come Associazione le siamo grati per le tante iniziative condivise. Oggi per il Bellunese è una giornata triste: perdiamo una donna autorevole e determinata che poteva fare ancora molto per questa terra».
PROVINCIA: DONNA FORTE, POTEVA FARE ANCORA MOLTO PER IL TERRITORIO. «Una dirigente attenta alle necessità del territorio, una professionista in gamba, una donna forte che ha saputo, anche nei giorni difficili della malattia, portare avanti con lucidità e determinazione il suo impegno. Maria Grazia Carraro ci mancherà». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «Pur arrivando da fuori provincia, catapultata in una realtà che non conosceva, fin dai primissimi giorni si era messa a disposizione, cercando di capire le esigenze peculiari del nostro territorio. E si è sempre spesa, fino agli ultimi giorni nonostante la sofferenza per un male che l’ha provata duramente, per sostenere il diritto alla salute dei bellunesi, pur conscia delle difficoltà che sta attraversando la sanità pubblica in una terra di montagna, tra carenza di medici e figure specializzate. Ha condotto l’azienda sanitaria nella seconda fase del Covid, ha visto momenti felici come l’inaugurazione della nuova base Hems a Pieve di Cadore, ma anche situazioni complesse. E ha sempre saputo conservare quell’equilibrio che è dote rara, e preziosissima in un dirigente. Ricordo in particolare la determinazione dimostrata nel cercare di coniugare gli obblighi sanitari, nel periodo pandemico, con le esigenze di una provincia turistica, che aveva bisogno di ripartire con il turismo invernale e lo sci. Le doti che abbiamo potuto apprezzare come amministratori e cittadini bellunesi ci mancheranno tantissimo. Ai suoi famigliari un pensiero affettuoso anche da parte dell’intero consiglio provinciale».
ABM: PERSONA CAPACE, COMBATTIVA E DISPONIBILE. Una nota di cordoglio arriva anche dall’Associazione Bellunesi nel Mondo. «Siamo vicini alla sua famiglia e a tutti i dipendenti dell’Ulss 1 Dolomiti», le parole del presidente Abm Oscar De Bona, «con lei avevamo avviato lo scorso anno un progetto per portare a Belluno medici, infermieri e Oss discendenti italiani. Il primo passo era stato fatto con l’Argentina e la risposta era stata molto positiva. Era una persona capace, combattiva e disponibile. Aveva partecipato anche alla nostra Assemblea generale nel giugno dell’anno scorso, segno di come volesse essere presente nel tessuto sociale della provincia di Belluno. Perdiamo un dirigente preparato e che avrebbe dato ancora molto alla sanità di montagna».
CISL: CONSAPEVOLE DI DIFFICOLTÀ E COMPLESSITÀ DELLA SANITÀ BELLUNESE. «Ci lascia attoniti la scomparsa di Maria Grazia Carraro, esprimo il cordoglio di tutta la Cisl Belluno Treviso alla famiglia, ai collaboratori, a tutta la Ulss», afferma il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini a nome dell’Organizzazione sindacale e delle sue Federazioni di categoria, a partire da quella della Funzione pubblica. «Nelle poche occasioni in cui avevamo lavorato assieme, prima che la malattia ne condizionasse l’operatività, avevamo potuto cogliere il profilo umano, la professionalità, l’abnegazione, l’empatia e la passione che la dottoressa Carraro metteva nel lavoro, consapevole delle difficoltà e della complessità della sanità bellunese. Porteremo avanti i nostri sforzi a difesa della sanità in montagna, anche per rendere tangibile e concreto l’impegno che la direttrice generale aveva messo fin da subito nell’affrontare sfide importanti con grande consapevolezza e competenza. Purtroppo le è mancato il tempo di vederne i risultati».
COMUNE DI BELLUNO: SEMPRE PRESENTE NONOSTANTE MALATTIA E PESANTI CURE. «Una donna tenace, una dirigente che si è spesa fino all’ultimo per trovare un equilibrio nel difficile momento che sta attraversando la nostra sanità di montagna», sottolinea il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin .«Nonostante la malattia che l’aveva aggredita da tempo e non le dava tregua, nonostante la sofferenza e le pesanti cure, non ha mai smesso di essere presente, di spendersi nel suo ruolo e di affrontare in prima persona i grandi temi della nostra sanità, in un rapporto costante con i sindaci. Nella battaglia che si è trovata ad affrontare contro la malattia, ha sempre dimostrato forza e determinazione, il suo attaccamento alla vita e la passione per il suo lavoro sono stati per tutti noi un grande esempio. Alla famiglia e a tutta l’equipe che in questi anni ha lavorato con lei, le condoglianze mie, di tutta la giunta di Belluno, del consiglio comunale e della conferenza dei sindaci».
COMUNE DI FELTRE: LAVORO ASSIDUO E PIENA DISPONIBILITÀ. «A nome personale, dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità feltrina esprimo profondo cordoglio per la scomparsa della dottoressa Maria Grazia Carraro», sottolinea il sindaco di Feltre Maria Grazia Fusaro. «La notiziami colpisce e mi rattrista sia sul piano delle relazioni personali che su quello dei rapporti professionali; con la dottoressa Carraro avevamo infatti instaurato, sin dal mio insediamento la scorsa estate, un rapporto franco, costruttivo e aperto, impegnato nella ricerca – certo non sempre facile o agevole – di soluzioni a salvaguardia dei livelli di eccellenza raggiunti in molti ambiti dalla sanità feltrina. E questo in un periodo storico caratterizzato da sfide sanitarie, a cominciare dalla pandemia, e sociali di straordinaria portata. La dottoressa Carraro aveva dimostrato in più occasioni di sposare pienamente, pur proveniente da un contesto molto diverso, la mission della nostra azienda sanitaria. A tutti i familiari e amici della dottoressa Carraro esprimo, anche come presidente del Comitato dei sindaci del Distretto, la vicinanza di tutta la comunità locale, che ne ha sempre apprezzato il lavoro assiduo e la piena disponibilità».
LA POLITICA: MOMENTO DOLOROSO PER L’INTERO BELLUNESE. «Maria Grazia era una di noi, era riuscita a capire a fondo i problemi di questo nostro territorio e li affrontava con la tenacia di noi bellunesi», le parole di cordoglio del segretario provinciale della Lega Andrea De Bernardin. «Con Maria Grazia abbiamo avuto più volte occasione di scambiarci consigli reciproci, anche dopo la mia nomina a segretario provinciale del partito. L’ho sempre trovata una persona capace, disponibile, estremamente preparata e vicina a noi sindaci. Non posso che esprimere le più profonde condoglianze alla famiglia, anzi, direi a tutto il Bellunese perché è una perdita enorme per tutti noi».
«Abbiamo sperato fino all’ultimo che la malattia potesse avere un esito positivo, non è stato così e oggi ne siamo profondamente addolorati», commentano i consiglieri regionali della Lega, Silvia Cestaro e Giovanni Puppato, la scomparsa della dg Carraro. «Con noi consiglieri bellunesi aveva creato un bel rapporto, di confronto e di dialogo, era una donna che sapeva ascoltare, era determinata ma capace di interloquire con gli altri e di affrontare i problemi esaminandoli a trecentosessanta gradi. Nonostante la malattia contro la quale combatteva da tempo, non aveva mai perso di vista gli obiettivi e di questo gliene siamo grati. Siamo vicini alla famiglia, a tutto lo staff medico che l’ha seguita in questi anni aiutandola, anche, a portare avanti tutti gli impegni richiesti dal suo importante ruolo».
«La scomparsa di Maria Grazia Carraro è un momento doloroso per l’intera comunità bellunese», scrive il senatore bellunese di Fratelli d’Italia Luca De Carlo. «Da sindaco di Calalzo di Cadore ho potuto apprezzarne l’attenzione alle cosiddette “terre alte”, capendo fin da subito quanto il tema della sanità sia cruciale per le nostre zone: penso all’inaugurazione della base elicotteristica a Pieve di Cadore, ma anche all’investimento – recentemente inaugurato – per la sala trasfusionale. Un’attenzione ai grandi temi e alle necessità quotidiane dei cittadini e dei territori, portata avanti con forza e coerenza, che ne hanno contraddistinto fin dall’inizio il mandato. Rivolgo quindi ai familiari un pensiero e un abbraccio, che estendo anche a tutto il personale dell’azienda sanitaria».
«Esprimo il cordoglio mio personale e di tutta la comunità del Partito democratico regionale per la prematura scomparsa di Maria Grazia Carraro», afferma la vice segretaria del Pd Veneto, Monica Lotto Carraro. «Ha dato prova di grande professionalità guidando la sanità bellunese anche attraverso la pandemia. Ai familiari e ai colleghi della dirigente la nostra vicinanza in questo difficile momento».
ORDINE DEI MEDICI DI VENEZIA. Carraro era molto conosciuta nel territorio veneziano per essere stata dal 2016 al 2021 direttrice sanitaria dell’allora Ulss 10, poi Ulss 4 Veneto Orientale. Un ricordo arriva anche dall’Ordine provinciale dei medici di Venezia: «Nel nostro ricordo», sottolinea il presidente Giovanni Leoni, «resterà l’immagine di una professionista di rara capacità e serietà professionale con cui abbiamo condiviso, nei rispettivi ruoli, una parte del percorso della vita. Il legame professionale si era mantenuto anche dopo la promozione a Belluno dove la dottoressa Carraro si era impegnata da subito nel governo della sanità di un territorio vasto e particolarmente difficile per la sua conformazione naturale e tipologia della distribuzione degli abitanti».
ROTARY CLUB BELLUNO: SCHIETTEZZA E AMORE PER IL TERRITORIO BELLUNESE. Anche il Rotary Club Belluno ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Maria Grazia Carraro. «La provincia di Belluno perde una valida e capace dirigente – le parole del presidente Gianmarco Zanchetta – che abbiamo avuto modo di conoscere personalmente in occasione di una nostra conviviale, appena nominata direttrice dell’Ulss 1 Dolomiti. Ci aveva colpito la sua schiettezza e l’amore verso il territorio bellunese. Nel suo intervento aveva sottolineato la sua volontà di conoscere al meglio il tessuto sociale della provincia di Belluno, impegnandosi per dare uno sviluppo e un impulso innovativo alla sanità bellunese. Aveva inoltre subito aderito e sostenuto la mostra “Polio insegna” inaugurata l’anno scorso al “Renier” e che stiamo allestendo in altri Istituti superiori. Se ne è andata via troppo presto. Siamo vicini ai suoi famigliari e a tutto lo staff dell’Ulss 1 Dolomiti».
ASSOCIAZIONE CUCCHINI: PREPARAZIONE PROFESSIONALE E VICINANZA. «A nome dei volontari e soci dell’associazione Cucchini, del direttivo e mio personale – ha scritto il presidente Paolo Colleselli – esprimo il nostro cordoglio e la sincera partecipazione al lutto per la perdita della dottoressa Maria Grazia Carraro. In questo periodo di collaborazione e lavoro comune abbiamo avuto modo di apprezzare la preparazione professionale e la particolare vicinanza alla nostra associazone di volontariato da lei dimostrata.
Vorrei esprimere anche ai familiari i sensi della nostra solidarietà e sincera condivisione del grave lutto che li ha colpiti».
APPIA CNA: CAPACITÀ DI CAPIRE LE NECESSITÀ DELLA PROVINCIA. «Accogliamo con dolore la notizia della morte della dottoressa Carraro – ha commentato il presidente di Appia Cna Belluno Massimo Sposato – Il servizio sanitario è fondamentale per i territori di montagna; abbiamo sempre detto che per contrastare lo spopolamento e l’abbandono della nostra provincia serve la garanzia dei servizi: in questi anni, segnati anche da una pandemia, il lavoro della dottoressa Carraro si è concentrato proprio su questo, sull’attenzione alle zone cosiddette periferiche e alla necessità di dare – se non certezze – almeno tranquillità. Lo ha fatto nonostante la malattia e in un periodo in cui trovare personale è un’impresa quasi impossibile, tanto nel privato quanto nel pubblico: tutto questo, senza mai farsi trascinare nella polemica e nel dibattito politico. Con la scomparsa della dottoressa Carraro, alla cui famiglia invio le più sentite condoglianze mie e dell’intera associazione che rappresento, il territorio bellunese perde non solo una grande professionista, ma una persona che ha capito fino in fondo le necessità di questa provincia».
CONFARTIGIANATO IMPRESE BELLUNO: GRANDE SPIRITO DI SERVIZIO E COLLABORAZIONE. «Notizie come quella di oggi fanno male alla montagna. La dottoressa Carraro in poco tempo era riuscita a farsi apprezzare come persona oltre che come dirigente dell’Ulss». Lo ha scritto la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, sottolineando poi che «Maria Grazia Carraro si era distinta per grande spirito di servizio e collaborazione con le imprese durante la campagna vaccinale Covid. L’associazione è addolorata per la sua scomparsa. Un pensiero va ai suoi famigliari e ai collaboratori dell’Ulss».
CAMERA DI COMMERCIO: UNA PERSONA FORTE. Anche il presidente della Camera di Commercio di Treviso Belluno, Mario Pozza, che è in missione dal Guatemala, ha voluto ricordare la figura della direttrice generale Maria Grazia Carraro, stringendosi nel dolore alla famiglia, agli amici e colleghi, a coloro che hanno lavorato con lei. «La conoscevo da tanti anni – ha sottolineato – e ho sempre apprezzato il suo lavoro nei vari ruoli sino alla massima responsabilità di guidare la sanità bellunese. Un evento che lascia grande tristezza, a tutti noi nel ricordo di una persona forte che ha saputo traghettare nel momento della pandemia un’organizzazione che ha dato risposta a tutti coloro che ne avevano bisogno».
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1 commento
Gennaro Mancino
Condagliaze sentite alla famiglia. Siamo molto dispiaciuti.