Belluno °C

sabato 7 Giugno 2025,

Chirurgia vascolare e Angiologia: in Ulss Dolomiti un solo team multidisciplinare, 500 interventi in un anno

Martini, Dal Ben, Irsara

Chirurgia vascolare e Angiologia in Ulss 1 Dolomiti: una collaborazione stretta che costituisce un modello a livello nazionale. Il sistema funziona molto bene e lo dimostrano i numeri: oltre 500 interventi e 11 mila prestazioni in un anno.

L’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare è dedicata alla diagnosi e alla cura delle malattie vascolari, cioè delle arterie, delle vene e del sistema linfatico. Opera in regime di elezione e di urgenza. «La peculiarità dell’equipe dell’Ulss 1 Dolomiti è di unificare in un team multidisciplinare le competenze chirurgiche, endovascolari ed angiologiche consentendoci di affrontare la malattia vascolare a tutto tondo», spiegano Sandro Irsara direttore dell’Uoc di Chirurgia Vascolare e Romeo Martini angiologo. «Punto focale è la presa in carico del paziente vascolare, che viene posto al centro del percorso di cura ritagliando le modalità terapeutiche in base alle sue necessità».

Il 2021 è stato l’anno dedicato all’avvio del reparto di Chirurgia vascolare, con l’acquisizione delle apparecchiature e dei materiali, l’arrivo di una parte del personale medico e l’inizio dell’attività assistenziale. Nel 2022 l’attività ha iniziato ad entrare a regime. E in un anno sono stati eseguiti 526 interventi di chirurgia vascolare (266 interventi nel 2021) di cui 58 di alta tecnologia sull’aorta addominale e toracica per aneurisma con tecnica endovascolare e chirurgia open, 148 interventi sulle carotidi per la prevenzione dell’ictus, 132 interventi per la rivascolarizzazione degli arti inferiori tramite bypass per il salvataggio d’arto o utilizzando tecniche mininvasive endovascolari come l’angioplastica. Sono state inoltre eseguite 11.328 prestazioni ambulatoriali che comprendono visite di chirurgia vascolare (circa 2500) e visite angiologiche (circa 8500), medicazioni, ecocolor Doppler e i più sofisticati esami come il laserDoppler, Gas Analisi Transcutanea e la Capillaroscopia.

L’azione della Angiologia, spiega l’Ulss, sta nell’individuare precocemente la patologia arteriosa, con la visita e l’inquadramento clinico del paziente. La diagnostica non è invasiva, viene presa in carico la gestione dei fattori di rischio vascolari (colesterolo, diabete, ipertensione, fumo), si indica la terapia e il follow up per i pazienti arteriopatici che non hanno indicazione chirurgica . Se poi si evidenzia l’indicazione alla rivascolarizzazione, il caso viene sottoposto al chirurgo vascolare che valuta se applicare le più opportune tecniche di chirurgia a cielo aperto o endovascolare per correggere o sostituire le arterie interessate.

Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha permesso un considerevole sviluppo delle tecniche endovascolari mininvasive che oggi rappresentano la maggior parte della tipologia di intervento. Con queste metodiche mininvasive è possibile eseguire il trattamento degli aneurismi dell’aorta addominale e toracica tramite l’inserimento di un’endoprotesi, una sorta di rinforzo interno posizionato per via percutanea (tramite due piccole incisioni di un centimetro a livello inguinale e attraverso l’arteria femorale) che protegge il paziente dalla rottura dell’aneurisma, con il vantaggio di una degenza breve esente da dolore postoperatorio.

Oltre a queste metodiche, ormai di routine a Belluno, si eseguono anche interventi più complessi come la ricostruzione dei tratti di aorta da cui partono le diramazioni più importanti come quelle che irrorano i reni, il fegato, l’intestino, tramite l’utilizzo di particolari endoprotesi aortiche. Ulteriori tecniche mininvasive vengono utilizzate anche a livello delle arterie degli arti inferiori, soprattutto nei pazienti ad alto rischio o nel “grande anziano”, in cui non è possibile la rivascolarizzazione chirurgica tramite bypass per il salvataggio d’arto. L’angioplastica permette in questi casi il trattamento di lesioni ischemiche e di risolvere il dolore cronico consentendo una buona qualità di vita.

È stata introdotta un’ulteriore metodica innovativa di angioplastica: la tecnica Shockvawe utilizza gli ultrasuoni per “frantumare” le placche delle arterie permettendo così la dilatazione con un “palloncino”. Per la prevenzione dell’ictus la metodica tradizionale di rimozione della placca carotidea rappresenta ancora lo standard, data la sua elevata sicurezza.

Ulteriore attività dell’ambulatorio di Angiologia è la presa in carico del paziente con tromboembolismo venoso: si tratta di pazienti con trombosi venosa superficiale, trombosi venosa profonda e embolia polmonare che non necessitano di ricovero e possono essere trattate a domicilio.

Importante anche l’attività scientifica e didattica e il collegamento con l’università di Padova. L’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare è convenzionata con la Scuola di Specialità di Chirurgia Vascolare dell’Università di Padova e con il Master di Medicina Vascolare e Malattie Trombotiche Emorragiche dell’Università di Padova ed è sede formativa per gli specializzandi in Chirurgia Vascolare.

Procede a pieno ritmo, intanto, il cantiere per la costruzione della nuova sala ibrida e di emodinamica, che vede un investimento di 5,85 milioni di euro. Al via anche un progetto finanziato con 500 mila euro dei Fondi Comuni di Confine per formare i medici di medicina generale che vorranno aderire, dotandoli di un ecografo wireless.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *