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giovedì 12 Giugno 2025,

«Montagna sì, melanoma no»: l’Ulss Dolomiti combatte il tumore della pelle

Abbiamo il dato peggiore del Veneto, il melanoma è più frequente che in Australia (Wikimedia Commons)

«Montagna sì, melanoma no» è il titolo del progetto di prevenzione che l’Ulss 1 Dolomiti ha presentato in conferenza stampa ieri, mercoledì 5 luglio, presenti Confindustria Belluno Dolomiti e i rappresentanti dei 40 rifugi alpini bellunesi che collaboreranno per la diffusione dell’iniziativa.

IN SINTESI
1. L’Ulss 1 Dolomiti ha presentato il progetto «Montagna sì, melanoma no» per la prevenzione del melanoma. La provincia di Belluno ha un alto tasso di tumori della pelle, con il melanoma al quarto posto tra le donne e al sesto tra gli uomini.
2. L’Ulss 1 Dolomiti ha un tasso di incidenza del melanoma molto elevato (36,2 su 100.000 persone) rispetto al resto del Veneto e all’Italia. Questo tasso è addirittura peggiore rispetto a quello dell’Australia e della Nuova Zelanda.
3. L’iniziativa prevede interventi educativi nelle scuole, distribuzione di creme solari, sensibilizzazione nei rifugi in montagna e durante le attività all’aperto, oltre a un concorso per slogan e manifesti promozionali. I consigli per la prevenzione includono evitare l’esposizione al sole nelle ore di maggiore irraggiamento, utilizzare creme solari e protezioni appropriate e fare auto-osservazione periodica.

Ci sono alcuni dati da cui partire: i tumori della pelle sono piuttosto diffusi in provincia di Belluno (molto di più che nel resto del Veneto e in Italia) e risultano in crescita tendenziale; colpiscono maggiormente i maschi per numeri assoluti; sono però tra i tumori più diffusi nelle donne.

Guardiamo i numeri del 2019: tra le femmine, il tumore alla mammella è risultato il più diffuso nel territorio dell’Ulss 1 Dolomiti con 274 casi diagnosticati nell’anno, il 35.6% di tutti i tumori diagnosticati alle donne; al secondo posto il tumore al colon retto e ano, con 71 casi, pari al 9.2% del totale; il tumore al polmone si è evidenziato al terzo posto, con 49 casi nel 2019, pari al 6.4% del totale; al quarto per frequenza c’è il melanoma della pelle, con 39 casi diagnosticati alle donne, il 5.1%; quinto il tumore al pancreas, 39 casi, 5.1%. Per frequenza, dunque, il melanoma della pelle risulta al quarto posto tra le donne. Vediamo i maschi: il tumore alla prostata è risultato il più frequente con 203 casi, pari al 25.7% del totale; al secondo posto il tumore al colon retto e ano, con 78 casi in un anno, il 9.9% del totale; terzo per frequenza il tumore al polmone, 75 casi, 9.5%; quarto il tumore alla vescica, 69 casi nell’anno, 8.7%; quinto il tumore al fegato, 46, 5.8% del totale; sesto il melanoma della pelle, 46 casi nell’anno, pari al 5.8% del totale dei tumori diagnosticati ai maschi nel territorio dell’Ulss 1 Dolomiti. In tutto, nel 2019, sono emersi in provincia di Belluno 85 casi di melanoma della pelle, al sesto posto nella lista dei tumori più frequenti.

Su 100mila persone, dati del 2017, l’Ulss 1 Dolomiti vede purtroppo un tasso di incidenza pari a 36,2, molto alto rispetto al resto del Veneto, dove l’Ulss Berica (Vicenza), per capirci, mostra un basso 11,7. L’Ulss Euganea (Padova) che sta al secondo posto dopo la nostra Dolomiti segna “solo” 24,4. Guardando con uno zoom più largo, vediamo che in Italia c’è un tasso di incidenza di 12,4 su 100mila abitanti. Il dato Ulss 1 Dolomiti, 36,2, è peggiore perfino del tasso dell’Australia, 33,6, e della Nuova Zelanda, 33,3, che sono le regioni dove più grave è l’impatto dei melanomi della pelle.

Perché qui da noi il melanoma della pelle colpisce così tanto? L’Ulss spiega che esistono «Fattori dell’ospite» non modificabili: etnia, fototipo cutaneo, numero di nevi comuni (li chiamiamo comunemente «nei») e numero di nevi atipici, familiarità e genetica, immunosoppressione. E poi ci sono i «Fattori esterni»: esposizione intensa e intermittente agli UV raggi solari (RR 1.20), scottature solari (RR 2), esposizione a raggi UV artificiali (RR 1.87), esposizione a raggi UV artificiali a meno di 35 anni ( RR 2). I fattori esterni sono modificabili, possiamo cercare di evitare i rischi.

I dati dell’indagine metodologia «Passi», del giugno 2022, riferita all’Ulss Dolomiti, mostrano che Il 35% degli intervistati dichiara di non usare mai la crema protettiva solare se va a passeggiare in montagna. Nel dettaglio: al mare 5% mai, 17% qualche volta, 78% sempre; in piscina 23% mai, 17% qualche volta, 60% sempre; nelle passeggiate in montagna 35% mai, 27% qualche volta, 38% sempre; a sciare in montagna 56% mai, 18% qualche volta, 26% sempre; durante altre attività all’aperto 62% mai, 22% qualche volta, 16% sempre. Il 55% dei genitori intervistati ha dichiarato di non usare mai la crema protettiva solare per i figli se vanno a sciare.

L’iniziativa «Montagna sì, melanoma no» si articolerà nelle scuole interessando 45 classi e 770 alunni con la distribuzione di creme solari, interventi educativi, un concorso per la realizzazione degli slogan e dei manifesti promozionali. Sarà anche nei rifugi in montagna, con la stampa e distribuzione di tovagliette, azioni informativi e di sensibilizzazione sul contrasto del melanoma, interventi di sensibilizzazione nei centri estivi e campeggio estivo studentesco Val di Zoldo.

Il concorso nelle scuole ha già visto premiati i lavori della Classe 5a della Scuola Primaria «Orazio Zasio» di Mugnai vincitrice della campagna estiva del progetto e della Classe 5aB della Scuola Primaria I.C. di Pedavena per la campagna invernale.

I consigli? Sono semplici: evitare l’esposizione al sole nelle ore di maggiore irraggiamento (tra le ore 11 e le ore 16); utilizzare una crema solare con almeno un fattore di protezione 30; utilizzare la crema solare anche in caso di poche nuvole in quanto l’esposizione ai raggi UV può essere addirittura incrementata; utilizzare vestiti, cappelli e occhiali protettivi; eseguire l’auto osservazione periodica.

Luigi Guglielmi

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