Ieri le “esternazioni” di SlowMachine, per rendere nota l’impossibilità di proporre una nuova edizione di Belluno Miraggi visto il clamoroso “taglio” sulle contribuzioni eseguito dalla Fondazione Teatri delle Dolomiti. Oggi, mercoledì 12 luglio, la nota congiunta dei tre soggetti che costituiscono la «residenza teatrale di Belluno», ovvero i promotori stabili delle stagioni al teatro Comunale, che sono il Circolo Cultura e Stampa Bellunese, il Tib, e, appunto SlowMachine. Le preoccupazioni, infatti, sono diffuse e condivise.
Circolo Cultura e Stampa Bellunese, Slow Machine e Tib si sono incontrati ieri con l’assessore alla Cultura del Comune di Belluno Raffaele Addamiano, «per condividere le loro riflessioni», si legge nella nota, «rispetto al futuro della residenza e alla programmazione ad essa collegata. Sono emerse preoccupazioni per le difficoltà di carattere economico e per i costi di gestione delle stagioni teatrali che saranno in capo ai tre residenti».
Ieri SlowMachine aveva interpellato direttamente il Comune di Belluno dato il suo peso, insieme con la Fondazione Cariverona, nella Fondazione Teatri delle Dolomiti. Aveva chiesto che si esprimesse sui “tagli”.
Con Addamiano «sono state anche approfondite le modalità di collaborazione tra i residenti e la Fondazione Teatri delle Dolomiti», è scritto nella breve nota dei “residenti”, «oltre al prossimo bando, i residenti hanno proposto due ulteriori opzioni quali un accordo di programma o una convenzione diretta con il Comune».
L’assessore Addamiano, riferiscono i “residenti”, «sottolineando che il suo assessorato dà un indirizzo politico alla Fondazione che dunque svolge un ruolo di coordinamento, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dai residenti e si è impegnato a verificare queste nuove opportunità di collaborazione in un continuo dialogo costruttivo che verrà continuato».
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