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sabato 14 Giugno 2025,

Gosaldo, una targa all’imbocco della miniera di Vallalta per ricordare 3 morti sul lavoro

A causa di un allagamento nel 1962 persero infatti la vita tre giovani: Bruno Bedont e Antonio Carrera, entrambi di Gosaldo, e il ventunenne perito minerario Vito De Cassan di La Valle Agordina.

È risaputo come il territorio del Comune di Gosaldo fosse ricco di una grande varietà di minerali metalliferi, dal rame al ferro, dall’oro al piombo argentifero, fino al mercurio (cinabro). Le notizie riguardanti le collocazioni di questi giacimenti sono piuttosto vaghe. Non è così per la miniera di Vallalta, dalla quale si estraeva il mercurio. Attorno al 1700 venne individuato il giacimento che si trova a Vallalta, mentre le prime notizie sulla ricerca di mercurio nella Valle del Mis risalgono al 1740. Dopo tale periodo lo sfruttamento della miniera conobbe varie vicissitudini, nel corso delle quali si sono alternate chiusure e riaperture. Le attività per l’estrazione del minerale ripresero infine in modo continuativo nel 1958.

La miniera divenne tristemente famosa il 19 gennaio 1962 quando la notizia della tragedia avvenuta la mattina a Vallalta scosse l’intero Agordino e non solo. A causa di un allagamento persero infatti la vita tre giovani minatori: Bruno Bedont e Antonio Carrera, entrambi di Gosaldo, e il ventunenne perito minerario Vito De Cassan di La Valle Agordina. Dalla ricostruzione dei fatti risulta che i tre sfortunati lavoratori morirono annegati a seguito dello sfondamento di una cisterna d’acqua sotterranea. Le operazioni di recupero furono tutt’altro che facili. La tecnologia di allora non è certo comparabile con quella odierna e soltanto dopo undici giorni fu possibile estrarre i corpi dei tre minatori. Dopo questa sciagura la miniera di Vallalta venne definitivamente consegnata alla storia nel 1963.

Lo scorso luglio, su iniziativa di Giocondo Dalle Feste, è stata posta una targa all’imbocco della galleria dove avvenne la tragedia, a ricordo di chi allora perse la vita atrocemente. Dice Dalle Feste: «Avrei voluto posizionarla l’anno scorso in occasione del sessantesimo anniversario, ma a causa di qualche lungaggine e dell’emergenza Covid non mi è stato possibile. Ho richiesto l’autorizzazione del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, dal quale ho avuto immediato consenso. Ho avuto parere favorevole anche da parte dell’Associazione Periti Industriali Minerari di Agordo, mentre la richiesta è stata elusa dall’Amministrazione comunale di Gosaldo». Conclude poi Dalle Feste: «L’imbocco della galleria si trova sul Sentiero delle Miniere ed è quindi ampiamente visibile agli escursionisti in quanto situato in prossimità della passerella che attraversa il torrente Pezzea, che segna il confine con il Tirolo. La passerella è stata costruita con i fondi dei Comuni di confine per il progetto di valorizzazione turistica dell’Agordino».

Un’iniziativa encomiabile per ricordare tre vite spezzate, in quei luoghi incontaminati, a volte aspri ma, come scrisse Dino Buzzati, «commoventi per le storie che raccontano, per l’aria d’altri secoli, per la solitudine paragonabile a quella dei deserti». Un percorso quindi tutto da scoprire.
Lina Marcon

1 commento

  • Complimenti
    Ancora ricordo l’evento tragico
    Ero ad Agordo nella scuola mineraria
    Iniziavano il quarto anno.
    Grazie
    Buona serata

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