Quinto impegno stagionale per la Dolomiti Bellunesi, il secondo al di fuori dei confini provinciali, dopo quello di Asiago con l’Arzignano Valchiampo. Domani (sabato 19 agosto) i ragazzi di Nicola Zanini saranno di scena allo stadio «Bertoldi» di Minerbe, nel Veronese, per affrontare un avversario di categoria superiore: il Legnago Salus, neopromosso in Serie C.
Due gli ex del confronto: Sebastiano Svidercoschi da una parte e Abdul Meyker Yabrè dall’altra. Il nuovo pilastro del centrocampo dolomitico ha indossato per tre stagioni la maglia biancoceleste: «A Legnago ho vissuto dei momenti molto belli e non nascondo che per me sarà una partita un po’ particolare», afferma il ventottenne nato in Campania e con origini in Burkina Faso. «Poi, quando entreremo in campo, tutto il resto si annullerà e penserò solo a giocare». Sulle sponde dell’Adige, Abdul è maturato come calciatore e come persona: «Le tre annate a Legnago mi hanno lasciato tanto e altrettanto mi hanno fatto crescere. Sono arrivato a fari spenti, insieme ad alcuni compagni di squadra, e nessuno puntava su di noi. Invece siamo riusciti a portare il club fra i professionisti».
Il nuovo capitolo alla Dolomiti Bellunesi si è aperto su presupposti confortanti: «Mi trovo benissimo, a livello di gruppo e di ambiente. Lavoriamo con l’umiltà e il desiderio di migliorarci costantemente. Qui poi si respira aria fresca – sorride – trovo un posto diverso rispetto a quelli in cui sono stato in carriera. Ed è uno stimolo in più». Il gruppo è giovane: «Ma ricco di ragazzi intelligenti. Io fra i leader? Ciò che conta è che ognuno si senta leader di se stesso. Solo così potremo crescere tutti insieme e raggiungere un traguardo importante».
Yabrè dà l’esempio e detta la via a chi è all’esordio in prima squadra, come Bandaogo: «Con Fadiyl c’è un rapporto particolare, come con altri compagni. In Bandaogo mi rivedo tantissimo: abbiamo un vissuto simile, diverse conoscenze e, in generale, parecchi aspetti in comune. Esserci ritrovati in questo contesto sembra un disegno del destino».
La diga della mediana non nutre dubbi sul valore della Dolomiti Bellunesi: «In questa stagione potremo recitare un ruolo “combattivo”. Abbiamo fame. Lo sappiamo: il girone è molto difficile, ma daremo filo da torcere a chiunque. E poi il calcio è strano, può succedere di tutto. Una cosa è certa: l’atteggiamento positivo e la voglia di arrivare lontano non mancheranno mai». A cominciare da domani, quando Abdul si ritroverà faccia a faccia con il suo passato.
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