Nella mattinata di oggi, mercoledì 23 agosto, il commissario dell’Ulss Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, con la direttrice del Distretto di Feltre, Lucia Dalla Torre, ha presentato i primi dati di attività dell’infermiere di famiglia e comunità, una nuova figura nella filiera assistenziale territoriale che fa da ponte tra le persone fragili e i servizi sanitari.
L’infermiere di famiglia e comunità ha l’obiettivo di intercettare e farsi carico dei bisogni di salute per prevenire situazioni problematiche, orienta e supporta le famiglie nell’accesso ai servizi e favorisce lo sviluppo dell’autocura.
Nei mesi scorsi l’infermiere di famiglia e comunità è stato attivato nei comuni di Alano di Piave, Quero Vas, Arsiè, Fonzaso, Lamon e Borgo Valbelluna. Prossimamente sarà attivato anche a Sedico, nell’ambito di un progetto finanziato da Cariverona.
Il servizio è molto apprezzato dalle famiglie e dai medici di medicina generale. Al momento gli utenti in carico sono oltre 360 e la loro età media è di 83 anni. I principali problemi rilevati sono il rischio di cadute e la mobilità, la polifarmacologia, la perdita di memoria e la solitudine.
«In territorio come il nostro, particolare sia per morfologia che per la stratificazione della popolazione, c’è necessità di sanità di prossimità. Ed è uno degli obiettivi che ci siamo dati», ha spiegato Dal Ben. «Il progetto che è stato attivato è all’avanguardia. La figura dell’infermiere di comunità deve estendersi a tutta la provincia, di concerto con la medicina generale, i Comuni e il volontariato».
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