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mercoledì 22 Ottobre 2025, San Giovanni Paolo II

Referendum Safilo, i lavoratori hanno approvato l’accordo

Gli addetti dello stabilimento di Longarone hanno detto «sì» a larga maggioranza al piano di cessione a Thelios e Innovatek.

Con una larga maggioranza i lavoratori della Safilo di Longarone hanno approvato oggi, venerdì 1 settembre, l’ipotesi di accordo-quadro siglata mercoledì a Venezia da Femca Cisl e Uiltec Uil del Veneto per il passaggio a Thèlios e Innovatek dei 446 dipendenti dello stabilimento. Sui 357 dipendenti presenti in azienda hanno votato in 318: 265 i sì, 22 i voti contrari all’intesa; 8 le schede nulle, 23 le bianche.

LA CISL SODDISFATTA: ORA VERIFICARE
«Siamo soddisfatti – spiega il segretario generale della Femca Cisl Belluno Treviso, Gianni Boato – avevamo la consapevolezza che, trattandosi di un ottimo accordo, i lavoratori e le lavoratrici avrebbero espresso il parere favorevole con una maggioranza importante. Ora inizia una nuova fase, molto delicata, in cui sarà fondamentale verificare che vengano rispettati tutti gli impegni presi dalle società subentranti. In particolare, non possiamo non tenere conto dei dubbi e delle perplessità che riguardano in particolare il progetto di Innovatek».

LA UIL: NON PUNTO DI ARRIVO MA DI PARTENZA
«Alla luce dei risultati della consultazione, credo di poter affermare che questo non è l’accordo della Cisl o della Uil – sottolinea il segretario generale della Femca del Veneto Stefano Zanon – ma l’accordo della grande maggioranza dei lavoratori di Safilo. Non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché siamo ben consapevoli della presenza di criticità e difficoltà: siamo a saremo al fianco dei lavoratori che sono preoccupati del loro futuro, perché il nostro lavoro è di tutelare in primis chi è in difficoltà. Non va sottovalutato il fatto che da qui in avanti bisogna lavorare per fare in modo che ci siano garanzie future sia per i lavoratori destinati a Thèlios, sia per quelli che andranno in Innovatek. È fondamentale che per entrambe le realtà ci siano le condizioni di sviluppo e le garanzie occupazionali durature nel tempo e nel territorio. Manterremo alta l’attenzione a garanzia del rispetto degli accordi e degli impegni presi, sapendo che potremo contare sul prezioso contributo di monitoraggio che la Regione Veneto ci ha assicurato».

PADRIN: ORA SI SALVI IL MADE IN ITALY DA SITUAZIONI COME QUESTA
«La vicenda Safilo si chiude con la salvaguardia dei posti di lavoro e la garanzia per centinaia di famiglie. Ma lascia aperto il rischio che situazioni simili si creino in altre realtà del manifatturiero bellunese e su questo è necessario intervenire in maniera forte, a livello statale, per tutelare il Made in Italy». Lo dice il presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone Roberto Padrin, nell’apprendere l’esito del referendum dei lavoratori di Safilo.
«Grazie all’impegno congiunto dei rappresentanti dei lavoratori e dell’assessora regionale Elena Donazzan, con la sua struttura, si risolve una situazione che per diversi mesi ci ha tenuto con il fiato sospeso e con la preoccupazione di oltre 400 posti di lavoro. Una situazione che ha vissuto momenti tesi e difficili e che ha creato anche una frattura all’interno del mondo sindacale. Frattura che mi auguro possa ricomporsi, in quanto l’unità dei rappresentanti dei lavoratori – così come del territorio su partite importanti – è garanzia di tutela del lavoro e dei diritti sociali».

«Aver garantito i posti di lavoro è fondamentale, specialmente in un momento storico in cui nulla è scontato a livello lavorativo ed economico», aggiunge Roberto Padrin. «Ma ciò non nasconde la tristezza di aver perso una delle aziende storiche del nostro territorio, una di quelle imprese che hanno fondato l’occhialeria e il Made in Belluno. Proprio per questo credo sia necessario che a livello statale vengano prese decisioni stringenti per evitare che il “caso Safilo” possa ripetersi. Decisioni a tutela di un settore strategico per il Bellunese, prodotto di professionalità, impegno e lungimiranza di una serie di imprenditori che non ci sono più e sul cui genio si fonda tutt’oggi l’occhialeria: penso a Leonardo Del Vecchio, a Vittorio Tabacchi e Giovanni Marcolin, ma anche ad aziende e famiglie che ancora oggi portano avanti il grande prodotto della manifattura bellunese, come De Rigo. Il futuro del nostro territorio passa anche da qui, dalla sinergia che c’è sempre stata, e che oggi va tutelata, tra aziende dell’occhiale e grandi competenze dei lavoratori. Una sinergia che costituisce il cuore del Made in Italy».

È stato fissato per martedì 5 settembre l’appuntamento in Regione per la sottoscrizione dell’accordo quadro approvato dai lavoratori.

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