È dedicato a Mauro Piccolin il progetto presentato lunedì 18 settembre nella sede del Soccorso alpino e Speleologico Veneto e destinato agli aspiranti soccorritori, per colmare eventuali lacune nella loro preparazione alpinistica tecnica e curriculare, prima di affrontare le verifiche di ingresso dopo un anno di affiancamento nella loro futura Stazione territoriale.
L’ammissione al Soccorso alpino e speleologico è possibile per tutti i soci del Cai di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti. La domanda va presentata al responsabile della Stazione competente per territorio, corredata del curriculum dell’attività alpinistica o speleo degli ultimi due anni e di un certificato medico. I requisiti per il Soccorso alpino sono: capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia minimo 4° grado da primo di cordata e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve.
«Nell’ultimo decennio si sta assistendo ad una carenza di nuove leve che entrano a far parte delle file Cnsas e a una trasformazione delle caratteristiche dei pochi aspirati che chiedono di farvi parte: la buona volontà e l’impegno nel dedicarsi ad aiutare le persone in difficoltà nell’ambiente montano spesso non sono direttamente proporzionali all’esperienza e alla pratica alpinistica. Una preparazione a volte molto elevata su determinati settori, vedi l’arrampicata, ma non generale e completa come richiesta dal regolamento nazionale e regionale per poter entrare», spiega il direttore della Scuola alpina regionale Sergio Albanello.
L’obiettivo del «Progetto propedeutico aspiranti operatori di Soccorso alpino», sperimentale per il biennio 2023/2024, è quello di compensare eventuali aspetti deficitari, dando la possibilità ai potenziali soccorritori – una trentina quest’anno – di integrare la propria attività alpinistica e sci alpinistica con gli istruttori della Scuola alpina e con le Guide alpine iscritte nei ruoli operativi del Cnsas Veneto, permettendo di sviluppare le loro qualità ed esperienza alpinistiche e, non ultimo, alimentando reciproche conoscenze tra i ragazzi, che contribuiranno a far nascere nuove cordate e amicizie tra chi condivide la stessa passione.
Alla presenza del presidente del Soccorso alpino e speleologico veneto, Rodolfo Selenati, e del delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, Alex Barattin, è stata ricordata la figura di Mauro Piccolin, con la moglie Valeria in sala: alpinista, soccorritore alpino, tecnico di elisoccorso e capo stazione del Cnsas di Belluno che si è sempre impegnato e dedicato anima e corpo al soccorso delle persone in montagna e che nella sua attività di istruttore dei corsi roccia del Cai Belluno ha sempre avuto la capacità di individuare giovani capaci e appassionati di alpinismo che poi ha portato all’interno della propria Stazione Cnsas.
La realizzazione del progetto è resa possibile dal sostegno di Dolomiti Emergency, rappresentata nell’occasione dalla presidente Laura Menegus, e di Sinteco. «Conservo tanti ricordi di Mauro, professionali e non solo, a suo modo è stato un insegnante per noi, siamo cresciuti parecchio con lui e non è una frase di circostanza – è stato il pensiero di Stefano Giacomelli, general manager di Sinteco – partecipare a questa iniziativa del territorio nel suo ricordo serve per portare avanti nuove leve nell’aiuto delle persone in difficoltà e a dare esempi di come si affronta la montagna».
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