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lunedì 16 Giugno 2025,

Fiab, domenica 1 in bici da Belluno al Vajont

È la quarta edizione della Pedalata di Impegno Civile

Domenica 1 ottobre Fiab Belluno organizza la quarta edizione della Pedalata di Impegno Civile per non dimenticare il disastro del Vajont e le sue vittime e per ricordare che «Là ove si vuol forzare la natura, tragiche ne sono le conseguenze», citando Gioachino Bratti. «La nostra pedalata al Vajont non è una gita» scrivono gli Amici della Bicicletta Fiab «è una manifestazione per l’ambiente perché il tempo sta per scadere».

Il ritrovo è fissato a Belluno in Piazzale Resistenza (allo stadio) alle 8, partenza h 8.15, rientro previsto verso le 17.30. Il percorso: Belluno, Soverzene, Codissago, Diga del Vajont, giro del lago del Vajont, Erto e rientro. Il pranzo sarà a Erto (preparato dalla Proloco di Erto): pastasciutta, bevande e caffè (10 euro) oppure al sacco. Chi vuole partecipare alla Pedalata indichi nella scheda d’iscrizione «pranzo» se si desidera la pastasciutta.

La pedalata è impegnativa: sono 70 km con 7 km di salita da Codissago alla diga del Vajont, su una strada molto amata dai motociclisti. Obbligatoria la camera d’aria di ricambio e le luci anteriori e posteriori funzionanti, si attraverseranno le gallerie lungo la salita alla diga. Iscrizione obbligatoria nel sito www.bellunoinbici.it (assicurazione 2 euro). Per info contattare il presidente Pierluigi Trevisan 344 2336637 pierluigi.trevisan@gmail.com. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Comune di Longarone e del Comune di Erto e Casso.

«Catastrofe del Vajont e catastrofe climatica: sembra di vedere lo stesso film a sessant’anni di distanza. La frana del Toc veniva monitorata quotidianamente, le sue ciclopiche dimensioni – 270 milioni di metri cubi – erano note, gli effetti prevedibili, se solo gli occhi non fossero stati accecati dagli interessi economici. Adesso siamo in una analoga situazione, ma su scala planetaria» scrive la Fiab. «Ecco le parole del Presidente Mattarella: “In un clima di ebollizione globale il Mediterraneo è gravemente colpito e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione. I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando il nostro stile di vita quotidiano” e quelle di Papa Francesco: “È drammaticamente urgente prenderci cura della casa comune, ma ciò non può essere fatto senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica”».

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