Rinnovo dei vertici e dell’assemblea dei delegati per CSA, la Cassa Solidarietà Aziendale Lavoratori Luxottica istituita dai lavoratori, su proposta delle organizzazioni sindacali, nel 1996. Nel corso dell’ultima assemblea dei soci svoltasi la scorsa primavera, è stato eletto alla presidenza Diego Palmeri, già vicepresidente negli anni passati. L’ex presidente Fabrizio Campedel, dopo 14 anni, è passato al ruolo di vice. Conferma infine per lo storico consigliere Paolo Chissalè, che nel corso della tradizionale conferenza stampa annuale della Cassa, tenutasi oggi a Belluno, ha tracciato un bilancio degli anni della presidenza Campedel.
«Sono stati anni caratterizzati dal consolidamento dell’associazione – ha detto Chissalè – dalla crescita delle prestazioni, dal confronto con il welfare aziendale e dal passaggio alla digitalizzazione. Sfide superate brillantemente grazie soprattutto alla determinazione e all’impegno talora totalizzante di Fabrizio, al quale deve andare il ringraziamento di tutti i soci». I tre componenti del Cda della Cassa hanno illustrato poi l’andamento del 2022, i risultati ottenuti, l’ammontare delle erogazioni e i progetti per il futuro.
L’andamento degli iscritti alla Cassa Solidarietà Aziendale Lavoratori Luxottica, esempio di welfare contrattato a livello aziendale presente negli stabilimenti Luxottica di Agordo, Sedico produzione, Sedico logistica, Sedico 3/4, Cencenighe Agordino, Pederobba (Treviso) e Lauriano Po (Torino), è stabile nonostante le numerose uscite per incentivo all’esodo avvenute nel 2020 e 2021: alla fine del 2022 gli aderenti alla cassa erano 2.606, dato sostanzialmente in linea con il 2020. Tenendo in considerazione i dati parziali, ad oggi, 6 ottobre, i soci sono 2.680: se si contano anche i familiari a carico si arriva a 2.950.
Ammonta a poco più di 327 mila euro il totale dei contributi erogati ai soci nel 2022, valore in leggero calo rispetto all’anno precedente (340 mila euro). La CSA opera nel settore della mutualità, a favore degli associati e loro familiari fiscalmente a carico, con interventi economici per le principali spese mediche sostenute dalle famiglie: contributi per spese sanitarie e apparecchi ortodontici, assegno di maternità, contributi per spese universitarie, scolastiche, contributi per le famiglie con disabili, per l’acquisto di ausili per handicap e disabilità, per spese funebri e sostegni, di tipo economico ma non solo, per casi di particolari difficoltà familiari. Più del 50% della spesa, per un totale di 182.450 mila euro, è relativo alla sanità, voce che incide significativamente sul bilancio familiare e che, sempre più in futuro, data l’involuzione che sta subendo la sanità pubblica, rischia di aggravarsi drammaticamente.
Nel 2022 sono raddoppiate le erogazioni relative alle spese scolastiche (rette, mense, trasporto, doposcuola dal nido alle scuole medie). «Il contributo per spese scolastiche varato nel 2019, dopo una consultazione presso gli iscritti – spiega il neopresidente Diego Palmeri – ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di richieste e anche l’impegno economico corrispondente. Visti i risultati positivi con la chiusura del bilancio del 2022, e le richieste, quasi raddoppiate rispetto all’esercizio precedente, è stato deciso un aumento straordinario del budget 2022, passato da 50 mila a 70 mila euro».
Crollano invece le richieste di assegno di maternità, una tantum per ogni figlio nato o adottato. Calcolato in base all’Isee, può arrivare fino a 1.500 euro. Le erogazioni sono passate da 30.900 euro del 2021 ai 13.500 euro del 2022: meno della metà. «Un dato – commenta il vicepresidente Fabrizio Campedel – che conferma la crisi della natalità che sta vivendo l’intero Paese e il territorio bellunese in particolare: la tendenza è quella di fare meno figli e sempre più tardi. E chi i figli li ha già – ce lo dimostrano i numeri sulle richieste di rimborsi per le spese scolastiche – deve far fronte a notevoli costi per l’istruzione».
Diverse le novità messe in campo nel 2022, dal miglioramento delle prestazioni per pensionati privi delle coperture offerte dal welfare aziendale all’introduzione di un contributo rivolto alle famiglie al cui interno si trovi una persona con disabilità, a conferma della natura solidaristica della Cassa. «Crediamo – spiegano i membri del Cda – che il solo fatto di dover gestire un familiare con disabilità sia fonte di ulteriori costi e impegno per una famiglia». Lo Statuto prevede un fondo dedicato agli interventi solidaristico-umanitari (“interventi straordinari”), alimentato dai saldi attivi di bilancio. Attualmente questo fondo ha a disposizione 184.409 euro. Nel 2022 la Cassa ha erogato 22 mila euro in interventi straordinari.
Dalla sua nascita ad oggi, in 28 anni la CSA ha distribuito ai soci più di 4 milioni di euro.
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