In provincia di Belluno ci sono almeno 4 mila persone che per vari tipi di disturbi psichici, psicologici e psichiatrici sono assistite dall’Ulss. A queste vanno sommate però tutte quelle non diagnosticate, non aiutate. Tutte quelle che rimangono “nell’ombra”. La sezione di Belluno dell’Aitsam opera da 25 anni per contrastare lo stigma, il pregiudizio che spesso isola le persone e impedisce di esternare, affrontare e curare i disturbi mentali. E con questo obiettivo promuove anche quest’anno assieme all’associazione Antenna Anziani Onlus, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, l’iniziativa «Rompi il guscio, cancella lo stigma. Aiuta la prevenzione, la ricerca e la cura della salute mentale».
Il programma di «Rompi il guscio». «L’iniziativa vuole sensibilizzare la popolazione provinciale sull’importanza della prevenzione e della cura precoce dei disturbi mentali», spiegano Francesco David, socio e componente del direttivo di Aitsam, e Maria Agostina Campagna, presidente di Antenna Anziani. «Consiste nel dialogare con la popolazione, proponendo confezioni di noci e volantini informativi per l’accesso ai servizi e alle opportunità di cura per la salute mentale, con raccolta fondi da destinare a progetti di aiuto alla riabilitazione delle persone con disturbo mentale». Insieme ad Aitsam (Associazione Italiana Tutela Salute Mentale Odv) e Antenna Anziani ci sono il Centro Salute Mentale dell’Ulss Dolomiti, la Biblioteca civica di Belluno, l’associazione Tutti in Campo di Feltre, il Comitato Feltrino Difesa Salute Pubblica e le cooperative Società Nuova, Le Valli e Itaca.
Il programma di «Rompi il guscio» parte martedì 10 ottobre, dalle 9 alle 13, in centro a Feltre, in zona mercato; mercoledì 11, stesso orario, ci si sposta a Pieve di Cadore, sempre dove c’è il mercato, e anche ad Agordo, in piazza della Libertà. Sabato 14, sempre dalla 9 alle 13, tappa in piazza dei Martiri a Belluno, con intrattenimento da parte della “Compagnia teatrale il Gabbiano” di Aitsam Belluno.
La pandemia ha aggravato le situazioni di isolamento. La sezione Aitsam è stata fondata a Belluno nel 1998 da Vittorio De Battista ed è l’emanazione del coordinamento nazionale nato nel 1985. «Come in molte condizioni di disagio, disturbo o malattia, la situazione non colpisce soltanto la persona affetta, ma anche i suoi affetti più stretti: l’Aitsam offre un grande sollievo anche ai familiari», sottolinea David. «Veniamo da un periodo, quella della pandemia, che ha aggravato le situazioni di isolamento e i numeri del disagio mentale. La mancanza di relazioni è tessuto fertile per la comparsa di queste malattie, di depressione e forme di ansia. La parola malattia mentale è un contenitore che comprende tante forme di disagio, più o meno grave, e tutte le fasce d’età, dai giovani agli anziani. Sempre di più dobbiamo considerare il malato mentale come una persona che ha diritto di essere curata e la malattia mentale un problema sociale, di fronte al quale nessuno deve chiudere gli occhi». I volontari Aitsam danno un po’ di sollievo a tante anime sofferenti, anche senza che ci siano disturbi conclamati. Ci sono i gruppi di auto-mutuo aiuto, a Belluno e a Feltre. Per i familiari gli incontri si tengono una volta al mese, per le persone che soffrono di disagio mentale gli appuntamenti vengono concordati di volta in volta.
Il laboratorio teatrale «Il Gabbiano». «Uno dei modi più efficaci per rompere schemi e tabù sono gli spettacoli del laboratorio teatrale “Il Gabbiano”», precisa la volontaria Marisa, che segue proprio questo progetto. «L’osservazione dell’ambiente interno ed esterno a noi, la scrittura libera, l’espressività del corpo e della voce, il lavoro con le materie prime e i colori sono parte del percorso. La rappresentazione scenica degli spettacoli diventa momento di relazione anche con la cittadinanza, per promuovere le abilità delle persone con disagio e per abbattere lo stigma nei confronti della malattia. A questo scopo organizziamo anche incontri nelle scuole, per presentare i nostri lavori e favorire quindi l’integrazione». «Sul tema della malattia mentale ci sono ancora oggi paura e ignoranza, che non aiutano l’abbattimento delle barriere», aggiunge David. «Mentre uscire dall’isolamento e condividere sofferenze comuni accelera il processo di rigenerazione».
I Centri di salute mentale. «L’Ulss, con il Centro di salute mentale», spiega Laura, assistente sociale, «organizza martedì 10 una passeggiata aperta a tutta la cittadinanza con partenza Vignui e direzione Valle di San Martino, dove è stato inaugurato il primo sentiero di “Montagnaterapia”. Ci sono poi gli Open day dei Centri di salute mentale: domani, 7 ottobre, ad Agordo, il 14 a Pieve e a Feltre, il 21 a Belluno. Martedì prossimo, a cura della coop sociale Itaca, si terrà ad Auronzo una tavola rotonda del gruppo di dialogo territoriale. E a Pieve, il 14, l’apertura al pubblico del gruppo di auto-mutuo aiuto».
La manifestazione per la sanità pubblica. Il 28 ottobre Aitsam prenderà parte alla manifestazione regionale per la sanità pubblica, che vedrà inizio alle 14.30 nel piazzale della stazione di Belluno. «La mancanza di personale affligge anche l’ambito della salute mentale», tiene a evidenziare David. La sera del 28 ottobre alle 20, al Campus Tina Merlin di Feltre, ci sarà poi l’incontro «Diritto alla salute mentale: perché è importante difenderlo». La scelta del Campus non è casuale: qui si “respirano” 248 anni di storia ed è il luogo in cui nel 1911 venne istituito il grande manicomio provinciale, chiuso nel 1978 con la Legge Basaglia.
Martina Reolon
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