L’Associazione Villa Buzzati S. Pellegrino il Granaio in collaborazione con il Centro Studi Internazionale Dino Buzzati di Feltre, il Comune di Borgo Valbelluna e il contributo del Comune di Longarone e la Fondazione Vajont, in occasione delle celebrazioni per il Sessantesimo dalla tragedia del Vajont, propone una tavola rotonda che metterà a confronto le figure giornalistiche di Tina Merlin e Dino Buzzati.
L’importanza che Tina Merlin ebbe nel raccontare i terribili giorni prima e dopo la tragedia è nota a tutti, mentre il narrare di Dino Buzzati sulle pagine del Corriere della Sera è stato oggetto di critiche e risentimenti, forse anche per una mancata comprensione del suo scrivere. Ne abbiamo già parlato diffusamente in questo articolo.
A distanza di sessant’anni si pensa che un tale confronto possa, oltre a ricordare la grande giornalista Tina Merlin, offrire l’opportunità di fare chiarezza su alcune pagine pubblicate dal Corriere della Sera a firma Buzzati, analizzando il momento storico e il contesto giornalistico in cui furono scritte, e magari riavvicinare così il popolo bellunese al suo più illustre scrittore.
Queste le motivazioni che hanno portato alla realizzazione della tavola rotonda «Raccontare la tragedia del Vajont. Da Tina Merlin a Dino Buzzati, tra inchieste, polemiche e memoria», ospitata a al Palazzo delle Contesse di Mel, Borgo Valbelluna, sabato 14 ottobre a partire dalle 9.30, accreditata come formazione per i giornalisti.
Dopo i saluti di Stefano Cesa sindaco di Borgo Valbelluna, di Roberto Padrin presidente della Provincia e di Renato Migotti presidente dell’associazione Vajont Il futuro della memoria, si alterneranno autorevoli relatori come Laura Nota docente ordinaria di Psicologia dell’inclusione dell’Università di Padova, Adriana Lotto ricercatrice e biografa di Tina Merlin, Patrizia Dalla Rosa responsabile della ricerca del Centro Studi Buzzati, Lorenzo Viganò curatore dell’opera di Buzzati per Mondadori, Monica Andolfatto segretaria del sindacato dei giornalisti del Veneto. Condurrà la tavola rotonda Monica Frapporti.
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2 commenti
Lea Fabbretti
Iniziativa lodevole molto interessante
Dispiaciuta per non poterci essere.
Due giornalisti molto diversi come in effetti diversi i giornali per cui scrivevano
lei viscerale e amante della Verità e consapevole del dramma che si stava avvicinando
scriveva per un giornale ‘più vicino al Popolo’
Lui più distaccato più istituzionale scriveva per un grande giornale nazionale
Ognuno fece la sua propria scelta.
Ma grazie alla Signora Merlin oggi sappiamo cosa veramente è successo e il perché di quella grande tragedia procurata dall’uomo
L.F.
Rita S.
Concordo in toto. È stato comodo indicare la Natura quale “responsabile”. Forse ai “grandi” giornalisti di quegli anni era sfuggito il processo che la coraggiosa Tina Merlin aveva subito a Milano nel 1960, poi completamente assolta.
Mi chiedo : chi conosceva bene il territorio, possibile che qualche domanda non se la fosse posta?