Dopo il successo del toccante progetto “VajontS 23” presentato da SlowMachine all’interno dell’Hangar11 il 9 ottobre, chiude la quinta edizione del festival di arti performative “Vertigini”, domani (venerdì 13 ottobre alle 21)”, con “Libellula. Panegirico della libertà” dell’attrice e regista Irene Curto e con la musica originale in Live Set del compositore Joe Schievano. Progetto tra teatro e musica a partire dal lavoro centrale e più rivoluzionario dell’opera poetica di Amelia Rosselli, un canto d’amore in bilico fra lo spavento della ragione e il fascino della follia.
«Cos’è la poesia? E perché metterla in scena?», si chiede l’ideatrice e attrice del progetto Curto. «Generare domande è sicuramente il nostro lavoro, e la parola della Rosselli ne genera talmente tante da portare la mente alla resa. Questo ci interessa forse, la resa della ragione, purtuttavia delineando un percorso logico, teatrale, concreto, deflagrare nella musica, nel limite assoluto del linguaggio, fare della mancanza di senso un vanto, uno scopo. Nel mettere in scena questi versi così spiccatamente lirici, visionari ed emotivamente struggenti è emersa una donna “grande e piccola insieme”, un esempio di rivoluzione e forza femminile, ma anche di fragilità e di dolcissima umanità in precario equilibrio fra ragione e visione, tra desiderio e rifiuto, delirio ed erotismo, amore e odio, canto e urlo, rabbia e dolcezza. L’interlocutore a cui si rivolge è sempre un tu, un tu amante, Dio, nemico, pubblico… La ricerca dell’Altro da sé verso cui tendere e nei confronti del quale si sente sempre una straziante distanza, è però irraggiungibile e inconoscibile. L’unione verso la quale la poesia tende è l’unione di ogni cosa, non solo dell’amante con l’amato, ma il ritorno ad uno stato di grazia primeva e mistica, dove ogni cosa è insieme luce e miseria».
“Libellula” è un inno che ci spinge ad accettare le innumerevoli sfaccettature del nostro essere emotivi, irrazionali, umani e per natura fragili, spaccati in due. I suoi versi ci mettono faccia a faccia con la ferita, l’abbandono primordiale, in sostanza con il nostro essere umani, forse bisognosi di pietà, più che di ragione.
Per tutti gli eventi del festival Vertigini è consigliata la prenotazione scrivendo a biglietteria@slowmachine.org o telefonando al 328 9252116. Per maggiori informazioni sugli eventi consultare il sito www.slowmachine.org. I biglietti saranno acquistabili nel luogo dell’evento a partire da mezz’ora prima dell’inizio.
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