Il colmo: il lupo ha predato ben 12 pecore dentro il recinto dell’azienda dell’Istituto Agrario di Vellai, a Feltre. Un recinto complesso, anche elettrificato: niente da fare. Però il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è andato a vedere e ha compreso che il lupo, intelligente, ha saputo sfruttare un grave errore commesso da chi ha disposto le recinzioni. E ha predato in libertà e sicurezza.
«Una delle numerose recinzioni elettrificate utilizzate all’Istituto Agrario è stata fornita dal Parco in comodato gratuito, nell’ambito del progetto LIFE Wolfalps EU, per questo motivo è stato effettuato un sopralluogo congiunto dei tecnici del Parco e dell’Istituto sul sito di predazione», racconta il Parco stesso in una nota alla stampa .
Ecco l’errore: a ridosso e all’esterno di una recinzione elettrificata (non quella fornita dal Parco) «era presente una recinzione metallica non elettrificata, che il lupo ha utilizzato per scavalcare il recinto elettrico senza subire scosse; una volta entrato nel recinto il lupo ha spaventato le pecore, che hanno abbattuto le recinzioni, consentendo al predatore di uscire».
Errore umano fatale. «I rilievi effettuati hanno quindi permesso di stabilire che la predazione non è dovuta alla presunta inefficacia delle recinzioni elettrificate ma ad un errore tecnico in fase di installazione. Il Parco, oltre a quella di Vellai, ha fornito altre 60 recinzioni elettrificate ad altrettanti allevatori hobbisti sparsi nei 15 Comuni del Parco, molti dei quali avevano subito, in passato, attacchi predatori; dopo l’installazione dei recinti elettrici nessuno di questi allevatori ha registrato perdite di animali causate dal lupo».
Grazie al progetto LIFE Wolfalps EU il Parco ha fornito anche 5 recinzioni elettrificate ad allevatori professionisti che operano all’interno del territorio dell’area protetta.
«L’efficacia delle recinzioni elettrificate nel contenere gli attacchi del lupo è dimostrata ed innegabile. Questi strumenti vanno però installati correttamente, per questo motivo il Parco, nell’ambito del progetto LIFE Wolfalps EU, non solo cede in comodato gratuito le recinzioni agli allevatori, ma fornisce loro anche l’assistenza necessaria per la corretta installazione, al fine di evitare errori tecnici che offrano involontariamente al lupo dei “punti deboli”, che lui è in grado di sfruttare abilmente».
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6 commenti
Daniele
Le recinzioni fornite dal parco, anche se installate correttamente, non servono assolutamente a nulla. Sono troppo basse, e i lupi le possono comodamente saltare. Vedesi alcune predazioni recenti in Alpago e, meno recentemente, nella zona di Arsie. L’assurdo è che quelli che adesso corrono in aiuto degli allevatori (senza successo) sono gli stessi che hanno reintrodotto il lupo nei nostri boschi. E finirà che verrà legalizzato l’abbattimento del lupo (per forza, non si vedono alternative) e quindi la cosa alla fine sarà stata solo una mattanza di animali da allevamento e anche dei lupi stessi. Contenti loro…..
redazione
Non conosciamo (e non possiamo verificare con le informazioni fornite nel commento dal signor Daniele) quale tipo di recinzioni siano presenti nei casi di predazione citati in Alpago e nella zona di Arsiè e le affermazioni che le recinzioni fornite dal Parco non servono a nulla e sono troppo basse sono in evidente contrasto con quanto spiegato dal Parco stesso: coloro che le hanno installate non hanno più subito perdite di animali a causa del lupo.
Per quanto riguarda il ritorno del lupo nel territorio bellunese, si tratta di un fenomeno naturale, spontaneo, come più volte evidenziato anche dalla Polizia provinciale.
Daniele
Ritorno spontaneo…. Ma va là…. Se poi vogliamo continuare a tenere le fette di prosciutto sugli occhi…. Coloro i quali sono stati gli artefici o hanno collaborato alla reintroduzione del lupo, mai ve lo diranno. Vi diranno sempre che il ritorno è stato spintaneo. Un’assoluta menzogna!! Quanto ai recinti, chiedete pure a tutti quei piccoli allevatori che li hanno installati e sono stati cmq oggetto di predazione. Non servono assolutamente a nulla. Lvunica
Daniele
L’unica cosa da fare è, se possibile, portare i capi in un ricovero chiuso e sicuro per la notte. Ma non tutti possono farlo…
Daniele
Invito la redazione (o chi si spaccia per essi) ad andare a ritrovare su questo sito un articolo del 3 luglio 2023 riferito ai fatti in Alpago a cui mi riferisco… Proprio voi nell’articolo scrivete che c’era il recinto elettrificato costruito secondo le linee guida diramate della Regione Veneto (che è la stessa cosa di quello che fornisce l’ente parco) e cmq il lupo è entrato ed ha ucciso le pecore. Quindi… Informarsi prima di affermare cose non veritiere (o non del tutto).
Maurizio Milani
Concordo con te Daniele, bisognerebbe informarsi prima. E non UN articolo o false credenze che girano sul web per opera di NON specialisti. Raccomando a te che sei interessato all’argomento la lettura dei libri di Zovi, le ricerche di Dartora, i saggi di Safina… Altrimenti si rischia di diffondere falsità (“i lupi introdotti”), di credere ai complotti (“quelli che hanno reintrodotto”… ma quelli chi, caro Daniele? i massoni, gli alieni, il tuo droghiere?) e di cedere all’emotività (“fette di prosciutto su gli occhi”) senza portare argomentazioni scientifiche e documentate. Leggere libri di persone esperte è un’esperienza che allarga il cuore, gentile Daniele, e rende l’umanità più aperta alle soluzioni. Sono dispiaciuto per le pecore, so cosa significa crescerle, curarle, alimentarle. Sono contrario allo sterminio del lupo come di ogni specie vegetale e animale, compresa la nostra.