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sabato 7 Giugno 2025,

Selena: «Sconfiggiamo razzismo, odio e pregiudizi attraverso la conoscenza» ►VIDEOINTERVISTA

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Selena Peroly è nata 23 anni fa a Yaoundé, in Camerun, dove ha vissuto fino all’età di 7 anni, per poi trasferirsi a Belluno. Selena è quindi in Italia da 16 anni. Ha patito sulla sua pelle episodi di razzismo, ai quali ha saputo reagire con determinazione. «Le persone», sottolinea la giovane, «in realtà non sono razziste, hanno paura del diverso e di ciò che non conoscono. Oggi le cose stanno cambiando. Soprattutto i giovani sono maggiormente aperti all’integrazione». Il suo primo libro, intitolato “Con i nostri occhi”, è stato ispirato dalla convinzione che le future generazioni abbiano bisogno di esempi positivi per compiere grandi imprese. Selena crede fermamente che la conoscenza sia la chiave per la libertà. «Il mio romanzo ha lo scopo di abbattere il razzismo, l’odio, i pregiudizi, attraverso l’amore e la conoscenza», mette in risalto Selena, che fin da quando era bambina ha nutrito una profonda avversione per le ingiustizie e le disparità sociali, di qualsiasi natura esse siano.

In “Con i nostri occhi” Selena parla della sua esperienza personale, ha condiviso episodi di ingiustizia vissuti personalmente. Ma la visione è più ampia: molte persone possono identificarsi con sofferenze e difficoltà descritte nel libro, che è una storia rivolta non solo a bambine e bambini, ma anche a persone adulte. Una storia raccontata con gli occhi di una giovane afrodiscendente trasferitasi in Italia, che si trova a incrociare gli sguardi di chi africano non è. “Con i nostri occhi” vuole affrontare le realtà taciute e superarle con la conoscenza, cercando di instaurare una maggiore comprensione reciproca, provando a costruire una società più inclusiva e aperta al dialogo tra culture diverse.

«Per il romanzo mi sono avvalsa dell’aiuto di una tecnologia chiamata “Realtà aumentata”», precisa Selena, «che ha permesso di creare un “video-libro”. Oltre alla parte scritta, ogni capitolo prevede dei contenuti video a cui si può accedere inquadrando con smartphone e tablet le immagini che riportano la dicitura inquadrami. Basta scaricare l’App gratuita indicata nell’infografica».

Intervista e montaggio di Martina Reolon.

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