Venerdì 15 dicembre il Circolo Cultura e Stampa Bellunese propone il penultimo appuntamento del progetto «La montagna presa sul serio: Belluno e le Dolomiti di Piero Rossi» realizzato, nell’ambito del 40° anniversario della morte, grazie alla collaborazione con Camera di Commercio di Treviso – Belluno Dolomiti, con Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Ascom Belluno, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e Cai Sezione di Belluno. Proprio quest’ultima curerà la conferenza dedicata all’Alta Via numero 1, la proposta escursionistico-alpinistica che maggiormente ha promosso le Dolomiti bellunesi a livello europeo e oggi anche internazionale.
Con la presentazione di questa prima Alta Via sul mensile del Club Alpino Italiano e soprattutto su una rivista tedesca – siamo nel 1966 – le sorti delle montagne bellunesi sono cambiate radicalmente. Sono aumentati i frequentatori e la bellezza delle Dolomiti è stata diffusa a tutto il mondo degli appassionati di montagna.
Tutto è partito da Piero Rossi che, insieme a Mario Brovelli e Giovanni Angelini, l’ha “inventata”, l’ha studiata e raccontata all’amico alpinista tedesco Toni Hiebeler che l’ha subito presentata sulla rivista Alpismus che dirigeva a Monaco di Baviera. Hiebeler era un alpinista famoso sia in Germania che in Italia dopo che, nell’inverno del 1963, aveva percorso la Via Solleder in Civetta con Ignazio Piussi e Giorgio Redaelli. La pubblicazione delle caratteristiche dell’Alta Via numero 1 fece un tale clamore che, nell’estate del 1967, centinaia di escursionisti tedeschi intrapresero il percorso partendo da Braies, come indicava la guida scritta da Rossi, e raggiungendo Belluno.
Si partirà da qui, venerdì 15 dicembre alle 20.30 nell’aula magna del Seminario Gregoriano di Belluno, per ricordare la grande figura di Piero Rossi che dell’Alta Via numero 1 può, a ragione, esserne considerato il padre. Al centro della serata ci sarà il racconto dell’avventura vissuta dai ragazzi dell’Alpinismo Giovanile della Sezione Cai di Belluno che, nell’estate del 1982, – lo racconterà bene Sandro Mazzon – hanno percorso l’Alta Via. Un’esperienza che ancor oggi tutti ricordano dentro al Cai e tra gli ex Alpini della Brigata Alpina Cadore che fecendo da supporto logistico ai partecipanti alla spedizione. Una vera e propria avventura che coronava un effervescente percorso di crescita dell’Alpinismo Giovanile di Belluno iniziato nel 1976, come ricorderà Marino Casagrande. L’incontro di venerdì si concluderà con il grazie corale della sezione Cai di Belluno a Gabriele Arrigoni, che di Piero Rossi è stato il successore alla presidenza del Cai bellunese e che – come ricorderà Alberto Gris – continua ad essere una preziosa risorsa per la Sezione e per il Cai tutto, come testimonia il recente conferimento della prestigiosa Medaglia d’Oro che ogni anno viene consegnata ad un socio che si è distinto per l’impegno, per il servizio e per la promozione dei principi e dei valori del Club Alpino Italiano e della cultura della montagna.
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1 commento
Rita S.
Ah, che bei ricordi! Avevo 20 anni nell’agosto del 1968 quando, raggruppati alcuni amici del Cai di Mestre e di Venezia, siamo partiti da Cortina d’Ampezzo per percorrerne una parte. Poi, a dir la verità, quando siamo stati al rifugio Tissi, beh, ci trovavamo troppo bene da Livio, e così ci siamo fermati un paio di giorni, sotto le pareti della Civetta, dove c’era un giovanissimo Gogna con i due fratelli Rusconi che stavano aprendo una nuova via. Sono passati 55 anni, ma i ricordi sono ancora vivissimi.