Borgo Piave in pieno fermento, e in piena atmosfera natalizia, grazie a nuovi progetti e a iniziative “recuperate” dalla tradizione. A fare il punto è l’associazione Borgo Piave ETC, nata a inizio ottobre 2020 nello storico borgo che si trova nella parte bassa del centro storico di Belluno. «Domenica 3 dicembre è stata una giornata particolarmente intensa», spiega il presidente Antonio Gheno, «iniziata con l’apertura del Museo Maschere Dolomitiche di Gianni Secco, dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 16. Anche in questa occasione abbiamo avuto diversi “passaggi” e il Museo ha totalizzato, dall’apertura del 13 ottobre, 529 visitatori. Un bellissimo risultato, considerate le sole aperture domenicali e con orario ristretto».
«Alle 17 ci siamo trasferiti nello spazio chiamato ufficialmente “Da Rosalina”, in memoria della proprietaria del negozio di alimentari, conosciuta da tutto il quartiere e che rendeva quel posto la “piazza” del Borgo», continua Gheno. «Abbiamo voluto riaprire lo spazio non come negozio, ma come luogo culturale, ricreando quindi occasioni di socialità. Abbiamo aperto con un concerto di aria da camera insieme all’associazione musicale Antonio Miari, di Stefano Emmi e Maria Grazia Feltre, accompagnati dal maestro Carlo De Battista». Di fatto, si è trattato del primo utilizzo del nuovo spazio, che è una sorta di piccolo teatro, con palco, sipario e posti a sedere. «Sarà utilizzato per presentazioni di libri, concerti, reading teatrali, il filò, spazio giovani (l’auspicio è che ne usufruiscano anche le nuove generazioni)», precisa Gheno. «All’esterno del negozio, sulla vetrata, abbiamo inserito i nuovi servizi che lo spazio offre».


Sempre domenica 3 c’è stata l’accensione della stella sotto il ponte della Vittoria, appuntamento che è ormai diventato una tradizione per l’intera città di Belluno, «e negli ultimi 3 anni, un evento corale», commenta Gheno. «Anche quest’anno il gruppo Protezione civile Ana Belluno si è occupato della Stella, il Club subacqueo della fiaccolata, noi di coordinare il tutto e, grazie al supporto tecnico della Pro loco di Castion, abbiamo organizzato un momento conviviale. Il Csv ci ha prestato il gazebo. L’associazione musicale Antonio Miari si è occupata dei canti. Abbiamo stimato all’incirca un centinaio di presenze al concerto».

Nella serata del 5 dicembre ha poi ripreso vita una tradizione del Borgo andata persa negli anni: il passaggio di San Nicolò tra le vie. «È partito da Porta Rugo, passando tra le abitazioni, per poi arrivare in piazzetta, dove lo attendevano i bambini», dice il presidente di Borgo Piave ETC. «Un “esperimento”, come il rolo sul Pontet della scorsa Pasqua. San Nicolò ha avuto un grande riscontro, con una cinquantina di presenze, sopra le aspettative: essendo una novità non ci aspettavano così tante persone, arrivate da tutta la città. Si tratta infatti di una tradizione viva nelle frazioni, ma che manca in centro storico».




E non finisce qui: per tutto il periodo delle festività saranno ammirabili diversi allestimenti: la fontana dell’Avvento, il presepe e l’albero di Natale sul Pontet, le candele di betulla in giro per le vie e, novità di quest’anno, l’”albero dei desideri” sulle scalette «su cui ognugno potrà posizionare aspettative, desideri, auspici. Sarà un albero partecipato».
Martina Reolon
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1 commento
Mariarosa Da Rolt
Ottimo articolo che mette in risalto quanto si sta facendo in Borgo Piave per rivitalizzare questa
realtà . Grazie