Dopo il successo di «Naufragio», prodotto da Tib Teatro e andato in scena al Teatro Comunale Dino Buzzati di Belluno a fine dicembre, giovedì 18 gennaio alle ore 21 arriva il terzo spettacolo della stagione «Giovedì Giovani H21» dal titolo «Fashion victims. L’insostenibile realtà del fashion», produzione milanese di Teatro del Buratto – sulla tematica del “fast fashion”, settore dell’industria dell’abbigliamento che produce collezioni ispirate all’alta moda ma messe in vendita a prezzi contenuti e rinnovate in tempi brevissimi.
Ad accogliere il pubblico, già all’ingresso in platea, i due protagonisti dello spettacolo: dialogano con gli spettatori e così gradualmente scivolano dentro la scena e iniziano ad evocare e raccontare il mondo di Marco e Mahima, un ragazzo e una ragazza, due facce della stessa medaglia: da una parte un occidente bulimico e inconsapevole delle proprie azioni, dall’altra parte un altro mondo, il terzo o il quarto, in cui ogni risorsa, compresa quella umana, viene sfruttata fino ad esaurirsi.
La vita dei due ragazzi viene disegnata-indossata in scena da alcuni manichini. L’utilizzo del videomapping concorre a trasformare le superfici scenografiche in schermi di proiezione, rincorrendo l’estetica e la potenza visiva dei cartelloni pubblicitari e degli slogan. Una scena apparentemente asettica si anima come fanno i pannelli a led nelle nostre piazze cittadine, ma contrariamente agli entusiastici messaggi del marketing racconta in immagini e parole una più triste verità sul mondo del “fast fashion”, esempio di come un certo sistema di produzione e consumo delle risorse non solo non sia sostenibile sotto il profilo ambientale, etico ed economico, ma sia fortemente inquinante anche per l’animo delle persone.
Le ragazze e i ragazzi in adolescenza (e similmente i bambini durante l’infanzia) sono persone molto fragili, perché plasmabili. Questa loro vulnerabilità al posto di essere accompagnata e protetta dal mondo degli adulti, è letteralmente fagocitata dai brand che leggono in queste persone solo potenziali nuovi consumatori. Se questo punto di vista è preoccupante, bisogna pensare che è solo la porta di ingresso per affacciarsi su un inferno produttivo. Partendo da noi che per un bisogno mal direzionato dobbiamo comprare sempre più abiti a sempre minor costo, risaliamo la filiera e ci accorgiamo che il sistema denominato “fast fashion” porta dietro di sé, in parti del mondo che preferiamo non vedere, una scia di ingiustizie illimitata. Ingiustizia ambientale per le risorse che vengono consumate, le terre e i fiumi che vengono inquinati, gli animali che vengono sfruttati; per la spaventosa mole di rifiuti prodotta. Ingiustizia sociale per le lavoratrici e i lavoratori che non sono né adeguatamente retribuiti, né minimamente tutelati nei loro diritti fondamentali; per le bambine e i bambini sfruttati. Tutto per garantire al mondo occidentale un afflusso di beni continuo e per lo più superfluo.
Quando acquisti un capo nuovo ti sei mai chiesto cosa c’è dietro? «chi cuce i miei vestiti?» o «dove finiscono le acque delle lavanderie?» oppure «di che cosa è fatta la maglietta che indosso?» per questa ragione “la rivoluzione comincia dal tuo armadio”.
Continua così la rassegna «Giovedì Giovani», firmata da Tib Teatro con la direzione artistica di Daniela Nicosia, una rassegna dedicata a una fascia d’età che va dai 14 ai 30 anni e che svolge un ruolo sociale per la comunità bellunese: i prezzi dei biglietti sono stati calmierati per consentire a tutti di partecipare affinché non si creino spettatori di serie a e serie b e la cultura sia fruibile a tutti
Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 0437 950555 o scrivere a info@tibteatro.it (lun-ven 11-13 / 15-17).
Biglietti per i singoli spettacoli: under 30 € 10 / adulto € 15
La biglietteria sarà aperta presso il teatro il giorno dello spettacolo dalle ore 19.
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